Quel genio di...Bette Naesmith Graham l'inventrice del bianchetto. Iniziò a mescolare prodotti di make up, con la tempera fino ad arrivare al giusto equilibrio del Liquid Paper.
Donne inventrici: Quel genio di… torna anche questa settimana con un’invenzione a cui noi tutti dobbiamo i nostri miglior voti a scuola, e il nostro ordine (o pseudo ordine nel mio caso) sul quaderno che ogni tanto la maestra controllava. Oggi parliamo dell’inventrice del bianchetto. Quel genio di…Bette Nesmith Graham. Osservate il bianchetto sulla vostra scrivania, e pensate a questa signora di Dallas, madre di un bambino e segretaria nella Texas Bank & Trust ma che in realtà voleva essere un’artista.
Donne inventrici: La storia della Signora del bianchetto
Bette Nesmith Graham nacque a Dallas il 23 marzo del 1924 come Bette Clair McMurray . Cresciuta a San Antonio, si diplomò presso la Alamo Heights High School. Sposò Warren Audrey Nesmith, da cui prese successivamente il cognome, che partì per combattere la Seconda Guerra Mondiale, poco dopo le nozze. I due ebbero un bambino, e quando Warren ritornò negli USA nel 1946, divorziarono. Nei primi anni 50 il padre di Bette Nesmith Graham morì, e così con suo figlio decise di tornare nella sua città d’origine: Dallas. Per essere più indipendente, come spesso accade nelle storie che raccontiamo ogni sabato, Bette iniziò a lavorare come segretaria nella Texas Bank and Trust, divenendo subito dopo la segreteria esecutiva della banca stessa, la posizione più alta per una donna da ottenere.
Prima che il marito partisse per la guerra Bette Naesmith Graham dipingeva su tela. Una volta divenuta segretaria, si accorse della quantità innumerevole di documenti che scriveva e il passaggio dalla scrittura a mano a quella dattilografica con le nuovissime macchine da scrivere IBM fu per lei un vero e proprio trauma. Non c’ era documento che non fosse privo di errori di battitura. Bette a quel punto pensò, se gli artisti, su una tela, potevano dipingere sugli errori che commettevano, perché non poteva farlo lei su un foglio? Così prese dal suo garage la tempera bianca diluita con acqua e un pennello per dipingere, lo portò in ufficio. La tempera la chiamò “Mistake out”, “Via l’ errore”.
Inizialmente tenne tutta per sé l’invenzione, quando dopo tutte le sue colleghe videro il suo Mistake Out e beneficiarono dei suoi effetti, lo vollero anche loro. Così la Graham iniziò a produrre il prodotto in casa,in cucina. Il figlio Michael e gli amici del figlio la aiutavano a mettere il prodotto nelle bottigliette e dopo ci attaccavano l’etichetta Mistake Out. Tuttavia nonostante lavorasse tutta la notte e tutto il weekend, Bette non ricavò un gran guadagno iniziale. La fortuna però arrivò presto, quando fu licenziata da lavoro per un errore a cui non aveva potuto porre rimedio. Una volta licenziata ebbe tutto il tempo per dedicarsi alla sua invenzione e perfezionarla. La Graham iniziò a mescolare prodotti di make up, con la tempera fino ad arrivare al giusto equilibrio. Cambiò il nome del prodotto, e lo chiamò Liquid Paper. Bette Graham così disse “Non avevo nessuno all’epoca, ho fatto tutto da sola come una donna forte, indipendente e completa”.
Dal 1961 in poi iniziò a trarre un discreto profitto e ad assumere i suoi primi 13 dipendenti. Nel 1968, l’azienda era diventata talmente grande che Bette Naesmith Graham decise di avere una sede centrale nel cuore degli affari finanziari di Dallas. E proprio sotto il suo volere, in suddetta sede fece costruire anche un asilo e una libreria, per i dipendenti. Gli stessi dipendenti che collaboravano con lei nel prendere decisioni e iniziative. Nel 1979 la Gillette Coorporation comprò il brevetto della Liquid Paper per 48 milioni di dollari. Decisione di cui Bette in seguito si pentì, dicendo “Non saranno in grado di seguire la mia filosofia del lavoro”. Morì un anno dopo all’età di 56 anni.
Alessandra Gatti
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