A Vienna, le donne forti protagoniste di una grande mostra
Le donne carnali di Klimt, Schiele e Kokoscha a Vienna – Erotismo, sessualità, malizia. Ma anche imbarazzo, durezza, raffinatezza. Le donne protagoniste dell’intensa e coinvolgente mostra al Belvedere di Vienna non lasciano indifferenti. Gli artisti? Tre tra i più grandi dell’età d’oro austriaca, a cavallo tra Ottocento e Novecento, Art Nouveau e Espressionismo: Klimt, Schiele e Kokoschka. Pittori quasi ossessionati dall’idea dell’amore e delle donne, a cui riconoscono un fascino, una carnalità e un’autonomia sessuale mai ritratte prima. La mostra al Belvedere espone amanti soddisfatte, madri in attesa, donne diaboliche nella loro dura concretezza, ritratte in un’intimità quasi selvaggia durante momenti di autoerotismo o di rovente passione. Ma anche donne riservate, autoritarie, ricoperte di raffinati tessuti e di ricchi ornamenti, velate solo da calze o completamente nude. Tanti i corpi femminili protagonisti della mostra viennese, che aprirà domani, 22 ottobre, fino al 28 febbraio.
100 capolavori legati dal tema dell’identità sessuale femminile – Per la mostra sulle donne al Belvedere di Vienna (tra gli edifici barocchi più belli d’Europa e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) sono stati riuniti oltre 100 capolavori provenienti da istituzioni e da collezioni private, suddivisi nelle quattro categorie del ritratto, la coppia, la maternità e il nudo. Sotto ai riflettori fa da silenzioso tema conduttore l’origine dell’odierna identità sessuale, nonché il rapporto fra i due sessi. Gustav Klimt, grande artista favorito dalle donne delle società viennese, ritrae nei suoi capolavori donne eleganti e raffinate avvolte in tessuti preziosi che quasi sembrano nascondere la loro personalità, in un intrigante vedo-non vedo. Molto più diretti e crudi Schiele e Kokoschka che, raccogliendo l’eredità di Klimt e il suo interesse verso la figura femminile, fanno emergere le donne nella loro concretezza, nei loro desideri e nelle loro paure esistenziali, creando un vuoto pittorico dalle tinte audaci.
Maternità e sessualità – Il motivo della maternità sembra essere di troppo in questa sensuale esposizione pittorica: in realtà viene rivisitato sotto la spinta della politica sessuale otto-novecentesca. Le donne, che fino a quel momento erano divise in due categorie femminili, quella delle caste madonne e quella delle meretrici lussuriose, nei dipinti di Klimt e Schiele sono nude ma nello stesso tempo gravide, per sottolineare il sempre taciuto collegamento tra maternità e sessualità. Kokoscha, ossessionato dal desiderio di avere un figlio dalla sua amante Alma Mahler (più volte rappresentata come allegoria della Vergine Maria), sembra inoltre esprimere l’idea della maternità come riscatto dalla promiscuità sessuale. Nei ritratti sull’amore dipinti dai tre artisti emerge invece una concezione dell’uomo e della donna come opposti che pur essendo uno la metà dell’altro, non si uniscono mai perfettamente.
COMMENTI
[…] di arte contemporanea della capitale iraniana. Da gennaio 2017 sarà possibile vedere a Roma una mostra straordinaria che esporrà grandi capolavori dell’arte occidentale assieme a eccellenti artisti […]