Donne e lavoro, i dati e le problematiche attuali

Donne e lavoro, i dati e le problematiche attuali

Disoccupazione e divario salariale, sono queste le principali problematiche del mondo femminile lavorativo. Stando agli ultimi dati Istat: meno di 5 donne su 10 risultano impiegate.

Donne e lavoro – La situazione femminile odierna in ambito lavorativo risulta problematica, a tratti drammatica. Secondo gli ultimi dati Istat siamo indietro rispetto a buona parte dei Paesi europei. Disoccupazione, parità di salario con gli uomini, precarietà, sono solo alcuni dei problemi femminili legati al mondo lavorativo. Più di 5 donne su 10 sono, oggi, senza lavoro, al sud si parla di numeri ancora più gravi: meno di 30 donne su 100 possono contare su una retribuzione. Per le ‘fortunate’ che ricevono uno stipendio, la media pro capite non supera i 25mila euro annui, in confronto, quella degli uomini va anche oltre i 31mila. Oltre alle problematiche che disoccupazione e bassa retribuzione creano nel quotidiano, il tutto si ripercuote, con uno sguardo al futuro, anche in tema pensione.

donne e lavoro

Più istruite, meno impiegate – Parlando di istruzione, le donne superano gli uomini nella preparazione scolastica e universitaria. Analizzando il mondo del lavoro, questo elemento non viene rispettato nella scelta del personale e nella retribuzione. Si tratta di mero pregiudizio, una discriminazione che va superata. Anche la commissione Ue è scesa in campo, invitando gli Stati membri ad ovviare al problema di divario salariale, garantendo trasparenza.

Crisi e occupazione nelle regioni – A complicare tutto ciò, interviene la crisi, che ostacola qualsiasi tentativo di soluzione che parte dal basso, dalle piccole aziende che ogni giorno rischiano la chiusura. Il nodo principale, prima della questione salario, resta l’occupazione. A febbraio di quest’anno, solo il 46,6% delle donne risultava occupato (contro il 64% degli uomini). Forte il divario regionale: nel 2013 al nord il 56,6% delle donne era impiegato, al centro il 53,2%, a sud solo il 30%.

Professioni “meno femminili” – La differenza lavorativa tra uomini e donne è accentuata quando si va ad analizzare il tipo di impiego. Con l’aumento di responsabilità e di prestigio, aumenta proporzionalmente il numero di uomini che svolgono tali professioni: solo il 6,5% degli ambasciatori è donna, 14,6% dei primari, 31,3% dei prefetti, 20,3% dei professori ordinari. E in politica? Se la squadra di Renzi presenta, per la prima volta nella storia del Bel Paese, lo stesso numero di donne e di uomini, in parlamento le cose sono diverse: 3 su 10 sono donne.

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    […] genere che ruotano, tutt’oggi, intorno alla professione di ingegnere svolta dalle donne (leggi qui un articolo sulle problematiche delle donne nel mondo del […]