Donne e lavoro: il 72% della ricchezza delle famiglie italiane è in mano agli uomini rispetto al 28% di quelle con a capo una donna
Donne e lavoro: la ricerca sulle famiglie italiane – L’Istituto Red Sintesi ha condotto una ricerca sui dati della Banca d’Italia riguardo una minore ricchezza delle donne rispetto agli uomini italiani, nel 2012. Il 72% della ricchezza delle famiglie italiane è in mano agli uomini rispetto al 28% di quelle con a capo una donna. I dati della Banca d’Italia riportano un minor numero di acquisti durevoli da parte delle donne, la richiesta di prestiti alla famiglia o agli amici piuttosto che alle banche a causa delle situazione economica fragile (1200 euro mensili contro i 1600 maschili); anche le carte di credito e i conti online sono più frequenti tra i capofamiglia uomini, come l’acquisto di beni importanti, case o automobili. Solo il 60% delle donne indipendenti possiede una piccola casa di proprietà contro il 65% maschile. Anche circa la crisi le donne hanno accusato una forte inflessione del 21% rispetto a quella degli uomini del solo 8%.
Donne e lavoro: le cause possibili – Sebbene le donne abbiano maggiori voti a scuola (anche in materie scientifiche), si laureino in minor tempo, perché godrebbero di minore ricchezza, stando a questi dati? Le donne sarebbero portate a scegliere maggiormente le facoltà umanistiche, allontanando quelle più scientifiche (ingegneria, matematica etc) considerate erroneamente “maschili”. Gli uomini invece sarebbero spinti dalla ricerca della carriera e dall’inseguimento di un alto reddito. Inoltre è importante analizzare anche il peso del ruolo sociale di madre percepito dalle donne che quindi scelgono una professione meno redditizia per occuparsi della prole; come anche la mancanza di infrastrutture e welfare che tutelino le donne lavoratrici che scelgano di diventare madri. La struttura della famiglia patriarcale italiana condurrebbe, in modo invisibile, le donne a volersi occupare della famiglia sacrificando la propria carriera e/o la propria realizzazione personale, invece di condividere in modo paritario con il partner le diverse responsabilità.
Discriminazione sul lavoro – Infine incide il fattore grave della discriminazione riguardo l’assunzione delle donne. Esso è silenzioso e impercettibile ma allo stesso tempo influente nei colloqui di lavoro. Ricordiamo che l’articolo 1 della legge 903/77 sulla “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” recita: “E’ vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale. […]”.
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[…] prepotenti, che non è così. Dalle discriminazioni sul lavoro, al divario di genere, alla ricchezza delle donne. Qui tutti i […]
[…] aerea migliore al mondo ma occupa uno degli ultimi posti riguardo i diritti dei lavoratori, in particolare quelli delle donne. L’International Transport Workers Federation (ITF) denuncia la condizione delle donne, […]