Donna vittima di stupro si vede negato il risarcimento dallo Stato Italiano

Donna vittima di stupro si vede negato il risarcimento dallo Stato Italiano

È una storia che ha dell'assurdo quella di una donna vittima di stupro alla quale è stato negato il risarcimento poiché il suo stupratore è indigente

È una storia che ha dell’assurdo quella riportata quest’oggi sulle pagine del quotidiano La Stampa. La storia è quella di una donna vittima di stupro che si è vista negare il risarcimento poiché il suo stupratore è risultato essere indigente.

donna vittima di stupro tribunale

Secondo lo Stato, aver subito un stupro non dà diritto di per sé al risarcimento

Quando si leggono storie del genere è davvero difficile non pensare che a questo mondo per noi donne è sempre più difficile ottenere giustizia. Soprattutto quando a negartela è lo Stato Italiano con tanto di sentenza in tribunale. È questo quello che è successo a Torino dove ad una donna vittima di stupro i giudici hanno negato di ottenere il risarcimento che avrebbe dovuto darle lo Stato Italiano, visto che il suo stupratore è risultato essere indigente, e dunque privo dell’indispensabile per vivere e impossibilitato a risarcire la sua vittima. Secondo una direttiva della Comunità Europea, alle vittime di reati violenti va riconosciuto un indennizzo da parte dello Stato se l’autore del reato non può pagare. Nel caso di Torino, però, secondo quanto espresso dai giudici, “la donna non avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per ottenere il risarcimento” dal suo aguzzino, ovvero dall’uomo che l’ha violentata. Per questo motivo non le è stato concesso nessun indennizzo dallo Stato Italiano.

La vicenda della donna violentata a cui lo Stato ha negato un risarcimento

L’assurda vicenda è stata portata alla luce dalle pagine del quotidiano torinese La Stampa. La donna ha subito violenza nell’Ottobre del 2011. Mentre stava rientrando a casa da lavoro, è stata aggredita da un uomo, 40 anni, italiano. Il suo aggressore non si è limitato a rapinarla di ogni suo avere, ma l’ha stuprata brutalmente. La donna ha denunciato il suo stupratore che, successivamente, è stato individuato dagli inquirenti e condannato a scontare 8 anni e due mesi di carcere. Fin qui, si potrebbe pensare, giustizia è fatta! Ma non è proprio così, visto che durante il processo l’uomo è stato dichiarato indigente e dunque impossibilitato a risarcirla economicamente per il danno che le aveva provocato (per quanto una qualsiasi somma in denaro possa realmente risarcire le donne che hanno subito violenza fisica). A questo punto la donna, sperando di ottenere la giustizia che merita, si è rivolta al Tribunale civile di Torino per chiedere che sia la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcirla come previsto dalla Direttiva Ce numero 80 del 2004 che impone agli Stati membri di garantire un adeguato ed equo ristoro alle vittime di reati violenti intenzionali. I giudici di Torino hanno però sentenziato contro la donna, respingendo il suo ricorso.

Quando è lo Stato a ‘violentare’ le donne

Non vi è stata giustizia, dunque, per questa donna che, alla violenza fisica subita da un uomo che pensava di poter fare di lei ciò che voleva, ha dovuto subire un’ennesima violenza, questa volta perpetrata ai suoi danni dallo Stato Italiano che non le ha riconosciuto un risarcimento per quanto le è successo. Per i giudici “aver subito un stupro e una rapina non dà diritto di per sé al risarcimento e la vittima è chiamata a dimostrare che lo stupratore non sia in grado di pagare perché indigente“. Una sentenza, questa, che lascia attoniti ed indignati.

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