Donna e madre: per una dualità ben distinta

Donna e madre: per una dualità ben distinta

in italia essere madri può essere ancora uno svantaggio sia in termini di solitudine che dal punto di vista economico

Si dice molto sul lavoro di madre. Impegnativo, senza retribuzione, senza una ‘scuola’ ma anche “il più bello del mondo”Ma il mondo delle giovani madri, spesso, è un vero enigma, soprattutto in Italia. La vita precedente, dopo il parto, non esiste più, soppiantata da un’altra in cui è la donna, salvo rarissimi casi, a occuparsi di ogni cosa e a ritrovarsi, in poche ore, a gestire un essere umano che ha bisogno di tutto. Notti insonni, crisi di panico, senso di inadeguatezza, neanche più un minuto per sé, in molti casi l’obbligo di dire addio al lavoro. Per le donne che prima di diventare madri lavoravano, viaggiavano e uscivano, la maternità rappresenta un’“amputazione”. Perché la vita di chi è alle prese col primo figlio è fatta di dieci, dodici, ventiquattro ore al giorno in compagnia di un bambino che non parla, ma piange, mangia e ogni tanto si ammala. Moltissime non hanno nessuno a cui rivolgersi, dato che il compagno – quando c’è – lavora, e gli amici si defilano appena sanno che la tua vita è legata a quella di un bambino di poche settimane.

Per le donne italiane essere madre può ancora costituire  un disagio sociale

Forte è il senso di solitudine – Da un’inchiesta sulle madri in Italia, cento intervistate da nord a sud del paese. Emerge che, se in tante possono far ricorso all’aiuto dei nonni, ad ogni modo si sentono sole. Una cosa che pesa addirittura più delle discriminazioni sul lavoro. E questav categoria di certo non manca: tra le disoccupate alcune hanno smesso di lavorare dopo la maternità per scelta ma quasi sempre per forza Tutte, infatti, senza distinzioni territoriali, denunciano poi il ‘mobbing da maternità’ che ricevono più nel privato che nel pubblico, ma questo solo perché nel pubblico ci sono comitati che prevengono queste situazioni.

A pesare sono anche le difficoltà economiche – La spesa media per un figlio che ha meno di 10 anni si aggira sui 300 euro al mese e le famiglie che hanno due o tre bambini arrivano a spenderne anche 1000.L’Italia è bocciata, dunque, e nasce addirittura la voglia di scappare negli Usa o in Nord Europa , in Sud America o in Australia.

Un allarme non ascoltato – Le difficoltà pratiche e il senso di abbandono sofferto dalle madri restano un problema cementificato anche dall’indifferenza sociale. Ogni madre è, prima di tutto, una donna. Avere per anni sottovalutato questa realtà ha creato una società in cui la madre ha più doveri che diritti e dove  il sacrificio fa parte del suo DNA. Da questo si dovrebbe partire celebrando la festa della mamma e cercando di modificare un po’ l’ideologia stereotipata e fossilizzata della donna-madre in Italia.

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