Disturbo dell’attenzione ed iperattività: per comprendere i bambini

Disturbo dell’attenzione ed iperattività: per comprendere i bambini

Disturbo dell'attenzione/iperattività: criteri, diagnosi, cause e rimedi.

Cosa si intende per disturbo dell’attenzione/iperattività? Cerchiamo di comprenderlo insieme. Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività si riferisce ad una patologia tipica dell’età evolutiva che si presenta prima dei cinque anni di età con delle caratteristiche ben precise e facilmente individuabili. Una delle caratteristiche immediatamente individuabili è un comportamento motorio eccessivamente agitato r frenetico o poco appropriato per la determinata attività che il bambino sta svolgendo o per lo scopo che vuole raggiungere. Insomma il classico “bambino terribile”. Come categoria diagnostica appare in tempi relativamente recenti.

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Quali sono i bambini che potrebbero rientrare in questa categoria diagnostica? Si tratta di bambini con alti livelli di attività, i quali si muovono troppo, non possono stare fermi, sono irrequieti e spericolati, parlano tantissimo ed in maniera incessante e sono troppo curiosi. Il disturbo si presenta in maniera prevalente nei bambini di sesso maschile e in età prescolare soprattutto. In linea di massima si può dire che non esiste ancora un trattamento veramente efficace, ma che i training attualmente proposti riescono soltanto ad attenuare il problema; per questo è utile non alimentare false speranze e porre come obiettivi del trattamento risultati ridotti, ma realistici.

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Quali sono le cause del disturbo dell’attenzione/iperattività? Sono proposte numerose cause per spiegare le manifestazioni cliniche dell’iperattività. Le prime descrizioni di alcuni casi risalgono al 1908, quando per la prima volta si mise in relazione il comportamento iperattivo con lesioni cerebrali minime. Tuttavia, nel 1935, altri autori notavano che l’iperattività poteva essere collegata a danni cerebrali solo in un esiguo numero di casi. Altre ipotesi si sono mosse nella direzione di una spiegazione di tipo genetico, ed è stato visto che c’è un determinato grado di ereditabilità, tuttavia non è stato individuato un gene responsabile del disturbo. Probabilmente esistono due geni, collegati alla dopamina, che potrebbero essere attribuiti in maniera causale al disturbo.

 

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