Dopo un lungo percorso durato un secolo, il 7 febbraio 1971 la Svizzera finalmente concedeva il diritto di voto alle donne.
Diritto di voto alle donne: solo il 7 febbraio 1971 la Svizzera ne dava il consenso – Il 7 febbraio 1971 la Svizzera concedeva il diritto di voto alle donne. Dopo la seconda guerra mondiale, il suffragio femminile era stata una conquista in quasi tutta Europa (per il suffragio femminile in Italia clicca qui), con un’eccezione non irrilevante. La Svizzera portava con sé il peso della società maschilista che, chiusa ottusamente nei retaggi di secoli di pregiudizi, osava affermare: “Il voto alle donne? Ma non fate ridere! Il loro cervello è più piccolo di quello degli uomini, il che prova che sono meno intelligenti. Sono portate all’estremismo, e andrebbero a manifestare senza neanche chiedere il permesso dei mariti”.
Il lungo percorso della Svizzera – In Svizzera, la lotta delle donne per ottenere un ruolo sociale pari a quello degli uomini era cominciata nel 1868, quando nacque la prima associazione femminista che rivendicava i diritti civili e il permesso ad accedere all’università e che nel 1909 si estese sempre più fino a dar vita all’Associazione Svizzera per il Suffragio Femminile (ASSF). Col nuovo secolo, all’interno della politica sembrava essersi mosso qualcosa: nel 1904 il Partito Socialista (PS) aveva fatto proprio il raggiungimento del diritto di voto alle donne e tra il 1914 e il 1921 erano state presentate numerose richieste a favore da parte di molti cantoni svizzeri. Ma si capì ben presto che il problema non era a livello locale, prova ne è che negli anni Sessanta le donne avevano ottenuto la possibilità di votare e di essere votate e occupavano ruoli anche di rilievo all’interno dei comuni, come la funzione di sindaco. Quando però provavano ad uscire oltre i confini cantonali per presentarsi all’elezioni nazionali, la voce maschile sopprimeva col potere la possibilità di parteciparvi.
La svolta: parità dei sessi – La svolta epocale si ebbe sul sorgere degli anni Settanta: l’intera Europa fu chiamata a sottoscrivere la Convenzione dei diritti umani, con tanto di sezione riguardante il rispetto per la donna e per la maternità, il suo ruolo paritario accanto all’uomo e i suoi diritti civili e politici (leggi qui cos’ha dichiarato Papa Francesco sui diritti delle donne). La Svizzera, una delle poche nazioni che non aveva ancora incluso il suffragio femminile nella propria legislazione, si trovò nelle condizioni di non poter tirarsi indietro. Firmata con l’inchiostro e con l’orgoglio la Convenzione sulla parità dei sessi, il 7 febbraio 1971 le donne svizzere finalmente ottennero il diritto di voto e di eleggibilità.
COMMENTI