Il 28 settembre è la Giornata Internazionale di Azione: la lotta per un aborto legale e sicuro.
La giornata per il diritto all’aborto – Il 28 settembre è la data designata di mobilitazione internazionale per manifestare per il diritto all’aborto e in vari paesi del mondo le associazioni femminili si stanno mobilitando già da ora per sensibilizzare la popolazione sul tema, come il sito www.28september.org, che raccoglie adesioni, testimonianze, strategie di lotta. La richiesta è una: quella di depenalizzare l’aborto, renderlo legale e sicuro; in una sola parola: garantirlo come diritto per le donne di tutti i paesi. E’ una lotta che affonda le sue radici nel concreto, direttamente nelle battaglie femministe per i diritti della donna: nata nel 1990 a Buenos Aires, grazie all’operato di un gruppo femminista del posto, oggi la battaglia può dirsi internazionale; e il 28 settembre aspetta le donne di tutto il mondo.
Perché una giornata – Forse molti si chiederanno il perché di questa giornata, dove sta la necessità per le donne di manifestare per un diritto che, ormai, in molti paesi è stato sancito attraverso apposite leggi. Non tutti sanno che, in realtà, anche nei paesi occidentali abortire non è così facile. Recente è il caso di una giovane irlandese costretta a partorire nonostante le reticenze. Ma, per limitarci al caso italiano, bisogna fare una semplice considerazione: nonostante la legge 194 che garantisce la possibilità di aborto – prima considerato reato –, il medico può esercitare l’obiezione di coscienza e negare l’assistenza alla donna –a meno che non sia in pericolo di vita. E in Italia il 71% dei ginecologi è obiettore di coscienza. Il che significa che l’aborto non è più un diritto, ma un privilegio. E finché non verrà varata un’apposita legislazione che sancisca il diritto all’aborto in tutto e per tutto, la legge 194 avrà poca reale efficacia: gli aborti illegali continueranno e molte donne moriranno per non aver ricevuto le cure mediche necessarie.
C’è chi dice sì e chi dice no – In Spagna e in Irlanda hanno già annunciato marce e manifestazioni per la Giornata Internazionale di Azione 2014. In Italia l’unica a mobilitarsi in passato è stata l’associazione PadovaDonne, che ha organizzato un flash mob il 28 settembre 2012. Ma c’è chi ha detto no e ha ostacolato, organizzato manifestazioni e firmato petizioni. Se esistono gli obiettori di coscienza, se un così vasto strato è presente anche in Italia, dove la legge 194 è effettiva dal 1978, vuol dire che permangono delle diffidenze di mentalità e di cultura nei confronti dell’aborto. Visto non come una scelta della donna, ma come un vero e proprio omicidio, gratuito e inutile, il diritto all’aborto viene così osteggiato da alcuni, come l’associazione Voglio Vivere in Italia, visto come la sanzione di un vero e proprio culto della morte contro la vita.
COMMENTI
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[…] in 115 Paesi del mondo, nato a Buenos Aires nel 1990, ha chiesto all’Onu di riconoscere il 28 settembre come data ufficiale per il diritto all’aborto sicuro, con una lettera al segretario generale Ban Ki-moon. Ogni anno sono infatti quasi 50mila le donne […]