Dipendenza da lui: aiuto!

Dipendenza da lui: aiuto!

Dipendenza da lui: molto spesso viviamo relazioni poco funzionali che vorremmo distruggere e salvare al tempo stesso.

Dubbi. Forse sbaglio a scrivervi, forse no, forse vi farò soltanto perdere tempo ma ho letto l’articolo che avete scritto sulla dipendenza relazionale e mi sono completamente riconosciuta nel profilo di personalità dipendente. Mentre leggevo non potevo fare altro che pensare che ero io quella persona totalmente incapace di gestirsi da sola. Sono sposata da 11 anni, anche se sono molto giovane, ho 29 anni. Faccio un riassunto della mia storia, a 18 anni mi sono sposata con un ragazzo di 26 (il mio attuale marito) più per bisogno di non stare sola che per amore. I miei genitori si sono separati quando ero molto piccola, avevo 5 anni, mio padre si era innamorato di un’altra donna ed io anche se così piccola ho vissuto tutto il dolore di mia madre, ho sentito che ero sempre io ad occuparmi di lei e quando ho conosciuto mio marito ho finalmente trovato qualcuno che si occupasse di me. All’inizio la nostra storia sembrava una favola, poi ha iniziato a diventare sempre più nervoso e sfuggente, cercavo di non farci caso, pensavo avesse problemi sul lavoro e non volevo assillarlo con domande invadenti…per questo mi ha accusata di essere una moglie assente ed è come se da quel momento circa 3 anni fa la nostra storia sia crollata in un baratro. Lui continua ad insultarmi a dirmi che sono incapace, non sono una donna degna di tale nome, mi dice che non vuole assolutamente figli da me perché sarei una pessima madre! Alcune volte mentre mi insulta ed io non riesco a rispondere, perché dentro di me penso che abbia ragione, credo che preferirei uno schiaffo! Non riesco a lasciarlo continuo a chiedermi cosa mi lega a lui. Come posso lasciarlo? Questa storia mi sta uccidendo.

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Carissima lettrice, la situazione che mi descrivi fa trasparire una forte sofferenza, non solo per la situazione attuale ma anche per quella passata. Le esperienze precoci, quelle che viviamo durante l’infanzia, inevitabilmente condizionano quella che sarà la nostra vita. Tra le righe della tua mail io leggo bisogno di protezione e di amore, ma senz’altro bisogno di avere una smentita su una visione negativa delle relazioni sentimentali (dovuta probabilmente al divorzio dei tuoi genitori). Più che di personalità dipendente, (per saperne di più: https://www.femaleworld.it/dipendenza-relazionale-perche-entriamo-nel-vortice-di-relazioni-impossibili/) che si compone di molti fattori e sfumature, mi soffermerei sul suo desiderio senz’altro inconscio di non ripetere gli errori dei tuoi genitori interrompendo una relazione che tu stessa hai scelto di vivere. La fuga nel matrimonio che hai messo in atto quando avevi 18 anni è giustificata dal bisogno sì di non stare da sola come dici tu, ma anche dal bisogno di cercare di vivere una situazione diversa da quella che è stata da quando avevi 5 anni. Gli insulti, invece, sono un attacco alla dignità di donna e moglie ed è comprensibile che preferiresti uno schiaffo come lo è la difficoltà di uscire da questa situazione.

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Parla di più con te stessa. Quando si vivono situazioni così poco funzionali non è semplice uscirne da sole, parlare con tuo marito dei tuoi sentimenti e del profondo senso di impotenza che provi rispetto a questa situazione potrebbe aiutare a smuovere un po’ le acque, per quanto riguarda il fatto che tu pensi che lui abbia ragione ti pongo io una domanda: perché pensi di meritare questi insulti? Prova a risponderti e troverai sicuramente la strada più giusta da seguire.

COMMENTI

WORDPRESS: 2
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    Superman 10 anni ago

    Passa al contrattacco… Insultalo pure tu… riporta la storia ad un equilibrio accettabile, abbandona la posizione di sudditanza… se non ti ha lasciato fino ad ora nonostante gli insulti che ti manda siano pesanti non lo farà neanche dopo… riconquistati il tuo spazio e la tua autostima

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    capisco che una simile situazione possa far arrabbiare e farci chiedere come mai non si reagisca ad insulti e offese pesanti. Il percorso che porta alla consapevolezza di non meritare gli insulti è lungo e difficile.