Delitto Motta Visconti, Carlo Lissi ha confessato: Datemi il massimo della pena
Delitto Motta Visconti, arrestato Carlo Lissi – Carlo Lissi ha confessato: è stato lui ad uccidere barbaramente la moglie Cristina Omes e i figli Giulia, di 5 anni e mezzo, e Gabriele, di 20 mesi, morti nella notte tra il 14 e il 15 giugno, nella loro abitazione di Motta Visconti, alla periferia di Milano. L’uomo, 31 anni, professionista milanese, ha confessato dopo una lunga notte di interrogatorio. <<Datemi il massimo della pena>>, avrebbe così terminato il suo interrogatorio Carlo Lissi, dopo aver riferito agli inquirenti di aver sterminato la famiglia perché, invaghitosi di una sua collega, considerava la moglie e i figli un ostacolo alla sua nuova relazione.
La tragedia, il ritrovamento dei cadaveri – I corpi martoriati di Cristina Omes e dei suoi figlioletti Giulia e Gabriele, sono stati ritrovati nella notte tra il 14 e il 15 giugno nella loro abitazione di Motta Visconti, alla periferia di Milano. A dare l’allarme ai Carabinieri è stato lo stesso Carlo Lissi, marito di Cristina Omes e padre di Giulia e Gabriele. L’uomo avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver ritrovato la sua famiglia, martoriata, intorno alle 2.30 di notte, al suo ritorno a casa dopo aver visto la partita Italia-Inghilterra in casa di un amico.
Le indagini degli inquirenti – La scena del triplice omicidio è apparsa agghiacciante, oltre che poco chiara, anche ai carabinieri. Il sangue era ovunque, il corpo della donna era nel salotto, quello della bambina nella sua cameretta e il piccoletto, anche lui barbaramente ucciso, adagiato nel lettone dei suoi genitori: tutti presentavano segni di sgozzamento. La cassaforte era aperta e i soldi contanti in essa contenuti erano spariti. Tuttavia, l’abitazione non presentava nessun segno di scasso. Se nelle prime ore si era pensato ad una rapina finita male, l’accanimento e quindi l’uccisione del bambino più piccolo ha poi spostato l’attenzione su un ambito più strettamente privato. L’arma del delitto non è stata però subito ritrovata e non si poteva trattare quindi di omicidio-suicidio. Gli inquirenti hanno così indagato sul marito della donna, Carlo Lissi, che dopo ore di interrogatorio è crollato, confessando l’atroce delitto.
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