Crisi, anche la squillo diventa low cost. Cala lo sfruttamento, ma è più difficile uscirne

Crisi, anche la squillo diventa low cost. Cala lo sfruttamento, ma è più difficile uscirne

La crisi economica colpisce tutti i settori del commercio, anche di quello “più antico del mondo”: mercoledì scorso, a Falconara, nelle Marche, è emer

La crisi economica colpisce tutti i settori del commercio, anche di quello “più antico del mondo”: mercoledì scorso, a Falconara, nelle Marche, è emerso un giro di squillo domenicane, gestito da un “insospettabile” 41enne impiegato di Ancona, che è stato denunciato per favoreggiamento della prostituzione. La novità? Le ragazze offrivano prestazioni complete a meno di 50 euro: tariffe molto inferiori a quelle di qualche anno fa, quando si partiva dai 100 euro.

Calano anche le inserzioni nei siti specializzati in offerte a luci rosse. La prostituzione tradizionale cala, mentre un po’ in tutta Italia si scoprono sempre più spesso finti centri estetici gestiti da cinesi, che non offrono prestazioni complete ma massaggi “particolari”: una formula che appare evidentemente più discreta e sicura alla clientela ancora benestante.

I guadagni crollano e la malavita scappa – Dal monitoraggio delle forze dell’ordine della zona di Ancona, in particolare, è emersa non solo una diminuzione generale del numero delle prostitute, per lo più russe, cubane, coreane, spagnole e cinesi, ma anche una diminuzione del reato di sfruttamento: i guadagni crollano e la criminalità, più o meno organizzata, perde interesse per il business.

Free Woman Onlus: più difficile il reinserimento sociale – Una buona notizia, quindi? Fino a un certo punto, perché in realtà, come denuncia l’associazione locale Free Woman Onlus, che assiste le vittime dello sfruttamento e le aiuta ad uscire dal giro, è sempre più difficile sostenere le ragazze che hanno denunciato i loro protettori, soprattutto nel ricostruirsi una vita. Da anni Free Woman si occupa di promuovere la tutela delle donne, soprattutto immigrate, “che si sottraggono alla tratta, allo sfruttamento, e ad altre forme di coercizione”, ma, spiega il presidente Marco Provinciali, «abbiamo sempre meno armi da usare in loro aiuto. Manca il lavoro, necessario a queste persone per reinserirsi nella società e mantenersi senza prostituirsi in strada o in casa».
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COMMENTI

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    klesk 7 anni ago

    Purtroppo è così!!! Certo che il dimezzamento delle tariffe è preoccupante!!! Meno di 50 euro per una prestazione non lo trovo giusto!!!