Criminologia: perchè si mettono in atto comportamenti criminali?
L’uomo da sempre ha cercato di dare una spiegazione ai comportamenti dell’uomo stesso con impegno e devozione. Perché ci innamoriamo, perché dobbiamo dare seguito ad istinti sebbene siano poco salutari e convenienti, ma soprattutto, l’attenzione dei ricercatori si è sempre concentrata sul perché gli uomini mettano in atto comportamenti distruttivi definiti criminali. Se è vero che la psicologia è la scienza che studia il comportamento umano, è vero anche che la criminologia è quel ramo della psicologia che studia una particolare deviazione del comportamento umano che va nella direzione del crimine e del reato.
Uno dei più importanti studiosi del comportamento criminale fu Cesare Lombroso che sosteneva la tesi del tutto innovativa secondo cui i comportamenti criminali sarebbero determinati da predisposizioni di natura fisiologica, quindi, la criminalità sarebbe connessa a particolari caratteristiche fisiche di una persona. Una simile idea è molto antica e risale, addirittura, all’Iliade di Omero che collega la devianza di Tersite direttamente alla sua bruttezza fisica. Ancora le stesse leggi del Medioevo sancivano che se due persone fossero state sospettate di un reato, delle due si sarebbe dovuta considerare colpevole la più deforme. Come Omero e i Medievali, quindi, Lombroso è convinto che la costituzione fisica sia la più potente causa di criminalità: in particolare la sua attenzione è posta alla conformazione del cranio. Lombroso sostiene poi che il “delinquente nato” presenta delle caratteristiche ataviche, ossia simili a quelle degli animali inferiori e dell’uomo primitivo; tali caratteristiche renderebbero difficile o addirittura impossibile il suo adattamento alla società moderna e lo spingerebbero sempre di nuovo a compiere reati.
Questa è solo una delle prime teorie che ha tentato di dare una spiegazione al comportamento criminale. Questo è il compito della criminologia tentare di spiegare le ragioni alla base del comportamento criminoso, quali siano gli elementi che hanno determinato la condotta disadattiva.
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