Crepax: l’abito scultura senza cucitura

Crepax: l’abito scultura senza cucitura

I fogli di carta nelle mani di Caterina vengono tagliati, piegati, incollati e strutturati finché quel foglio sparisce, è diventato un vestito, o anche qualcosa di più. Nessuna cucitura, la stilista bandisce ago e filo dal suo atelier. Le sue opere vanno osservate come si guarda un tuttotondo, una scultura più che un vestito. Gli abiti di haute couture che presenta sono pezzi unici, non ne esiste un altro.

Non solo moda – Forse gli amanti dei fumetti si sentiranno un po’ disorientati. Ma come, Guido Crepax, il celebre autore di Valentina, si è messo a far vestiti? La risposta è no, assolutamente no.

La stilista in questione è la figlia, Caterina, che pare aver ripreso l’indubbio senso estetico del padre. Architetto, arredatrice d’interni e grafica, Caterina coltiva il suo gusto instancabilmente, ricercando e riscoprendo i materiali, uno su tutti : la carta.

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Un abito come opera d’arte  – Caterina si avvicina alla moda non rinunciando al suo spiccato eclettismo, e orienta, infatti, fin da subito la sua produzione verso la ricerca di equilibrio tra tensioni opposte e sincretiche. I suoi vestiti appaiono scenici e voluminosi, spesso teatrali. La sua indagine estetica trova compimento con il superamento dell’abito normalmente inteso, per prediligere la creazione di abiti sculture.

È possibile ammirare la sua ultima collezione da oggi, fino al 24 dicembre negli spazi Lisa Corti Home Textile Emporium a Milano. Non è casuale che i suoi vestiti vengano esposti in una galleria più che indossati in passerella. Alcuni dei pezzi della collezione non sono indossabili, sono realizzati senza stoffa, con materiali vari, naturali e riciclati.

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Sogni di carta – I fogli di carta nelle mani di Caterina vengono tagliati, piegati, incollati e strutturati finché quel foglio sparisce, è diventato un vestito, o anche qualcosa di più. Nessuna cucitura, la stilista bandisce ago e filo dal suo atelier. Le sue opere vanno osservate come si guarda un tuttotondo, una scultura più che un vestito. Gli abiti di haute couture che presenta sono pezzi unici, non ne esiste un altro.

Sono opere create per stupire e affascinare, per suscitare nel fruitore la sensazione che siano state costruite in un mondo fiabesco. Caterina crea vestiti incantati per ammaliare lo sguardo con le suadenti forme e l’atmosfera eterea.

‘’I miei sogni erano quelli di creare piccole meraviglie da mettere in scena, come una specie di fata silenziosa. Non sapendolo fare con le parole, da bambina inventavo e costruivo con le mie mani piccole cose che suscitavano stupore nelle persone. Piccoli teatrini, burattini di carta con gli arti snodati, miniature di oggetti con materiali che trovavo in casa. Crescendo ho continuato ad avere questa passione: il gusto di stupirmi io per prima di fronte all’oggetto materializzatosi magicamente e rendere poi partecipi gli altri dello stesso stupore, di quel breve momento, a volte un istante, che ti fa sentire un po’ come in un sogno in compagnia di personaggi che in qualche modo ti affascinano ‘’

 

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