Condannato marito geloso e violento: “Non ti devi lavare, così sei meno attraente”

Condannato marito geloso e violento: “Non ti devi lavare, così sei meno attraente”

Una donna nel 2009 è stata segrerata in casa con la figlia, subendo violenze e insulti, dal marito geloso e violento. A salvarle è stata la sorella della donna.

Condannato marito geloso e violento – Un imprenditore, marito geloso e violento, è stato condannato a due anni di carcere per i maltrattamenti in famiglia, lesioni gravi e sequestro di persona, mentre è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale. La motivazione del Tribunale di Sulmuna sottolinea come l’uomo trattasse la moglie come un oggetto di sua proprietà con atti quotidiani di violenza e sopraffazione che impedivano alla donna di avere una vita normale. L’imprenditore impediva alla moglie di lavarsi la mattina prima di andare a lavorareperché con il cattivo odore sarebbe risultata meno attraente ai giovani della caserma nella quale lavorava come addetta alle pulizie“. La donna ha subito violenze per quattro lunghi anni, dal 2005 al 2009, prima di trovare la forza e il coraggio per denunciare i maltrattamenti del marito.

violenza-domesticaSequestrata in casaAlfonso Salvatore, l’imprenditore di origine campana, ma residente a Pettorano sul Gizio, nel 2009 aveva sequestrato la moglie e la figlia in casa, picchiandole e proibendo loro di uscire. Per due giorni la donna è rimasta chiusa in casa senza cellulare, in modo che non potesse chiedere aiuto, ed è stata, inoltre, picchiata a sangue a causa della gelosia del marito violento. La donna e la figlia sono state salvate dall’aiuto di un parente che, non sentendola e vedendola per due giorni, è andato a controllare ed ha scoperto quello che stava accadendo. In un momento in cui l’imprenditore era fuori casa, il parente della donna è riuscito a rompere la finestra e a liberarle, per poi portarle immediatamente all’ospedale di Chieti, dove poi la donna ha trovato il coraggio di denunciare il marito.

Il rapporto coniugale – Quelli che ha dovuto subire la donna sono stati quattro anni di violenze fisiche e psicologiche incontrollabili, dal 2005 al 2009. Secondo quanto riportato dall’imputato il rapporto coniugale era stato distrutto a causa dell’obbligo di ospitare il fratello a casa per due mesi di arresti domiciliari a cui era stato condannato per rapina. Ma a far perdere il controllo all’imprenditore sarebbe stato lo stile di vita del cognato, che da donna era diventato uomo, e secondo lui i continui discorsi sugli ormoni non erano educativi per le figlie. A far da ‘movente’ agli anni di violenze, però, secondo il Tribunale sono la sua gelosia ossessiva e la sopraffazione verso la moglie, considerata un bene di sua esclusiva proprietà.

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