Comunicare senza parlare: il linguaggio non verbale spesso rivela ciò che vorremmo tenere nascosto...per esempio una bugia...
Comunicare. Il termine deriva dal latino communicare e letteralmente significa mettere in comune, derivato di commune, propriamente, che compie il suo dovere con gli altri, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzione. Il significato della parola già dalla sua etimologia appare molto profondo e collegato a molte attività umane che riguardano sia la sfera sociale che quella più intima e privata dei sentimenti e dell’affettività. Per l’essere umano tutto è comunicazione, non solo la parola, ma anche i gesti, gli sguardi, le espressioni facciali, i movimenti del corpo, un semplice colpo di tosse, insomma tutto ciò che facciamo, non solo ciò che diciamo, e tutto ciò che ci circonda comunicano qualcosa a noi stessi e agli altri. Possiamo comunicare qualcosa di noi già da come ci presentiamo, dall’abbigliamento, al sorriso o alla stretta di mano, possiamo far comprendere la voglia di stare soli o in compagnia con uno sguardo… insomma ciò che comunichiamo senza usare le parole è potente, chiaro ed esplicito quanto un messaggio verbale e spesso non ce ne rendiamo conto.
Non esiste un’area della vita sociale che non sia profondamente segnata dal comportamento non verbale: dall’acquisto di un biglietto del tram, ad una proposta di matrimonio, ad un litigio: la comunicazione non verbale è considerata un linguaggio di relazione a tutti gli effetti, un mezzo primario che sostiene e completa la comunicazione verbale. Essendo meno facile da controllare e da gestire rispetto alla comunicazione verbale, quella non verbale lascia trasparire e filtrare messaggi molto profondi e realistici sul come stiamo spesso senza rendercene conto o senza avere la volontà di farlo. Soprattutto quando diciamo una bugia, il nostro corpo o le nostre espressioni possono tradirci: scopriamo come.
Comunicazione non verbale e menzogna. Esistono dei segni ben precisi che il nostro corpo o le nostre espressioni lasciano trasparire che si ritiene siano indicatori di una non corrispondenza tra ciò che diciamo e la realtà dei fatti. Insomma, una bugia può essere scoperta attraverso una certa attenzione posta ai dettagli del corpo. Quando stiamo dicendo una bugia il nostro corpo entra in una sorta di ribellione e tendiamo a cambiare continuamente posizione, poi diminuiscono gli sguardi verso l’interlocutore e i sorrisi che potremmo rivolgergli. Anche nella nostra voce e nel nostro modo di parlare potremmo far trasparire degli indizi, come la velocità nell’eloquio, il cambiamento nel tono della voce, errori e risposte date in ritardo. Quindi, stiamo attenti a quello che il nostro corpo può dire al nostro posto.
COMMENTI
[…] un versante del “fare poesia” che in pochi colgono, a cui non si pensa. Il linguaggio dei segni coinvolgendo tutto il corpo si fa veicolo dei versi che, dalle pareti intime e profonde di questi poeti, emergono scuotendo le […]