Il fair trade, o commercio equo e solidale, è una forma di attività commerciale in cui l’obiettivo principale non è la massimizzazione del profitto, ma prima di tutto la lotta allo sfruttamento connesso a fattori economici, politici e sociali.
Il fair trade, o commercio equo e solidale, è una forma di attività commerciale in cui l’obiettivo principale non è la massimizzazione del profitto, ma prima di tutto la lotta allo sfruttamento connesso a fattori economici, politici e sociali. Esso è, in sostanza, una forma di commercio internazionale che si propone di far crescere in modo economicamente sano aziende presenti nei paesi sviluppati, preoccupandosi di garantire ai produttori e ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e dignitoso.
L’impegno nel fair trade – La WFTO (World Fair Trade Organisation), federazione mondiale del commercio equo e solidale, è costituita da una serie di organizzazioni del fair trade che si propongono di garantire assistenza tecnica ai produttori e di promuovere uno sviluppo equo e dignitoso delle regole del commercio internazionale. La WFTO stabilisce degli standard e un codice di condotta che gli operatori di commercio facenti parte di essa devono rispettare. Il commercio equo e solidale si propone di contrastare pratiche dannose del commercio tradizionali quali la determinazione dei prezzi, stabiliti da soggetti forti e non tenenti conto dei prezzi di produzione, il ricorso allo sfruttamento del lavoro minorile e di donne incinta per l’incremento della produzione, la scarsa conoscenza dei mercati da parte dei produttori ed una conseguente difficoltà nel comprendere i mutamenti dei consumi, i ritardi nei pagamenti da parte degli acquirenti ai produttori. Volendo contrapporsi a queste e ad altre numerose caratteristiche del commercio tradizionale, le organizzazioni attive nel fair trade si impegnano al divieto del lavoro minorile, all’impiego di materie prime rinnovabili, alla cooperazione tra produttori, alla creazione di un mercato interno di beni prodotti, a prezzi e quantitativi minimi garantiti, a contratti di lunga durata.
La dimensione del fenomeno e i maggiori prodotti commercializzati – Ad oggi, sono presenti nell’UE più di 70.000 punti vendita che trattano merci solidali, con circa 2500 botteghe del mondo. In Italia, attualmente, sono circa seicento le botteghe solidali, concentrate maggiormente nel Nord del paese. I prodotti del commercio equo e solidale si possono trovare, inoltre, in diverse catene della grande distribuzione come Coop, Crai, Auchan, Esselunga, Lidl, Conad. Per quanto riguarda i prodotti commercializzati, tipici sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao, i prodotti di artigianato tessile, di arredamento. Nel 1991 è nata l’Associazione Botteghe del Mondo con l’obiettivo di coordinare i punti vendita presenti in Italia; essa è membro fondatore di NEWS (Network of European Worldshops) che raccoglie le esperienze e le attività equo e solidali di 15 associazioni nazionali di 13 paesi europei.
Simona Loparco
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