Due grandi artisti uniti per i migranti
La collaborazione – “Solo andata” è il titolo della canzone per i migranti. Una canzone manifesto tagliente come non se ne sentivano da tempo; il tema poi è caldissimo. De Luca e Gassmann hanno lavorato insieme al Canzoniere Grecanico Salentino per la realizzazione della canzone e del video. De Luca e Gassmann insieme hanno realizzato un’opera violenta nella sua immediatezza e semplicità. Gassmann si è occupato della parte video, De Luca del testo. La condizione in cui si trovano a vivere e a rischiare la vita i migranti è il tema di “Solo andata”. Una vita messa in gioco sulle onde del mare per un futuro incerto e difficile. Il progetto è stato anche sostenuto da Amnesty International. Nel video un pescatore scorge nel mare, un mare, quello del Salento, rappresentato tutt’altro che accogliente e cristallino, alcuni migranti e fra loro una donna; nella donna il pescatore riconosce la stessa umanità della madre, la aiuta. Di umanità si parla. L’umanità di chi attraversa il mare in cerca di una nuova vita. La perdita di umanità di chi discrimina e addita i migranti come ladri di lavoro.
Una realtà dura – La realtà è drammatica. Il mare è sempre più teatro di morte e disperazione. E c’è chi guardando quella morte e quella disperazione vuole mandarla indietro, non tendere una mano. Spingere le lacrime da dove sono venute. Solo ieri sono sbarcati 767 migranti di cui 68 minori. La collaborazione De Luca e Gassmann realizza quindi un piccolo gioiello a cui affidare la speranza. La speranza di far riflettere.“Le porte per i migranti in Italia sono chiuse solo a livello dei palazzi del potere, nei piani alti; al piano terra le persone capiscono benissimo chi sono queste persone: nuovi cittadini, nuove energie che vengono a dare una scossa a una società vecchia e stanca. Io penso che i nipoti di coloro che sono sbarcati a Lampedusa diventeranno i nostri presidenti, e saranno orgogliosi dei loro nonni“ afferma De Luca.
“Solo Andata”
Siamo gli innumerevoli
raddoppia ogni casella di scacchiera
lastrichiamo di corpi il vostro mare
per camminarci sopra
Non potete contarci:
se contati aumentiamo,
figli dell’orizzonte
che ci rovescia a sacco
Nessuna polizia può farci prepotenza
più di quanto già siamo stati offesi
faremo i servi, i figli che non fate
le nostre vite i vostri libri di avventura
Portiamo Omero e Dante,
il cieco e il pellegrino
l’odore che perdeste
l’uguaglianza che avete sottomesso
Da qualunque distanza
arriveremo a milioni di passi
noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso
spaliamo neve, pettiniamo prati
Battiamo tappeti
raccogliamo i pomodori e l’insulto
noi siamo i piedi
e conosciamo il suolo passo a passo
Noi siamo il rosso e il nero della terra
un oltremare di sandali sfondati
il polline e la polvere
nel vento di stasera
Uno di noi, a nome di tutti,
ha detto “non vi sbarazzerete di me
va bene, muoio, ma in tre giorni
risuscito e ritorno”
In braccio al mediterraneo
migratori di Africa e di oriente
affondano nel cavo delle onde.
il pacco dei semi portati da casa
si sparge tra le alghe e i capelli
La terraferma Italia è terrachiusa.
Li lasciamo annegare per negare.
COMMENTI
[…] di totale indifferenza – o quasi – delle forze istituzionali riguardo il problema. Le tragedie dei migranti, che ogni anno di più riempiono, letteralmente, il mar Mediterraneo, sono un problema attuale per […]