Bufera su Twitter: "Signorini, pubblica anche queste!"
Su Twitter divampa la campagna #Cisofareancheio – Su Twitter sta divampando la protesta contro il servizio di “Chi” di Alfonso Signorini, servizio che ritrae il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia che mangia il gelato con il sottotitolo “Ci sa fare con il gelato”. Le donne di Twitter si sono unite a difesa del Ministro Madia, lanciando la campagna #Cisofareancheio contro Alfonso Signorini. “Alfonso Signorini, ora pubblica anche queste”, ecco il messaggio lanciato dalle donne di Twitter contro il direttore di “Chi”, messaggio corredato dalle foto delle utenti mentre mangiano un cono gelato. Il senso della campagna #Cisofareancheio è che se fa notizia una donna che mangia un cono gelato con disinvoltura, ecco che allora lo scoop di tante donne che mangiano un gelato.
“Calippo sì. Gelato no?” ma la campagna #Cisofareancheio prosegue – L’indignazione su Twitter per il servizio fotografico di Alfonso Signorini al ministro Marianna Madia ha ormai raggiunto la grandezza di un caso politico; anche la senatrice del Pd Laura Puppato ha dichiarato su Twitter la sua solidarietà con Marianna Madia affermando, senza mezzi termini, il suo disgusto per “la squallida, incredibilmente perversa copertina di Chi”. Alfonso Signorini si è difeso su Twitter affermando “Calippo sì. Gelato no? Due pesi due misure”. Il riferimento del giornalista è al video che in passato ha fatto discutere con Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, che mangiava un ghiacciolo in spiaggia.
Alfonso Signorini si difende con un’intervista per “Panorama” – Alfonso Signorini non è tuttavia riuscito a placare le polemiche e la campagna su Twitter #Cisofareancheio, causata dal servizio fotografico di “Chi”a Marianna Madia. Signorini ha dichiarato, in un’intervista al direttore di “Panorama” Giorgio Mulè: “Chi oggi s’indigna per il titolo che ho fatto alle foto della Madia che mangia il cono gelato ha marciato per anni sul calippo della Pascale. Io aderisco a una scuola di pensiero secondo cui la malizia sta negli occhi di chi guarda e non di chi la fa – ha dichiarato al direttore di Panorama Giorgio Mulé – Accusare me di sessismo o di persecuzione a sfondo sessuale è assurdo, per non parlare di certe campagne davvero infamanti, per usare la stessa parola che usano oggi contro di me, sulle giarrettiere della Brambilla o il calendario della Carfagna”.
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