Ciò che inferno non è

Ciò che inferno non è

Ciò che inferno non è, il nuovo libro di Alessandro D'Avenia narra la storia di Federico, 17enne alla scoperta di Ciò che inferno non è.

L’inferno ha una sua unità minima, uno stato molecolare identificabile: è l’interruzione del compimento, la compressione della vita, non la sua comprensione. Tutto ciò che la sporca, ferisce, chiude, interrompe, distrugge, e ogni possibile variazione sul tema dell’interruzione, è inferno. Per opporvisi occorre riparare, riannodare, restaurare, ricominciare, riconciliare…

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Ciò che inferno non è, edito da Mondadori, è il nuovo ed emozionante libro di Alessandro D’Avenia, già noto ai più per l’incredibile successo di Bianca come il latte, Rossa come il sanguee Cose che nessuno sa. Alessandro D’Avenia, 37enne professore di Lettere, scrittore e sceneggiatore, è tornato in punta di piedi dai suoi lettori e lo ha fatto strappandogli il cuore e sconvolgendogli l’anima. Ciò che inferno non è è la storia di Federico, un ragazzo diciassettenne di Palermo che, finita la scuola, sta per volare ad Oxford per un viaggio-studio. L’ultimo giorno di scuola, Federico incontra Don Pino Puglisi, suo professore di religione, che lo invita a dargli una mano con i bambini del quartiere Brancaccio.

Arrivato a Brancaccio, tutto cambia per Federico. Il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto di Palermo rappresenterà lo spartiacque della sua vita. Federico decide, contro tutto e tutti, di attraversare quel passaggio a livello e restarci, a Brancaccio. Il viaggio di cui sarà protagonista gli aprirà gli occhi, gli sconvolgerà la mente e il cuore e gli romperà l’anima. Lì, Federico, imparerà ed insegnerà ad amare, ad avere coraggio, a distinguere il grano dalla zizzania ed a conoscere il lato oscuro della sua città, quel lato troppo spesso dimenticato, abbandonato e disprezzato.

A guidarlo tra le vie di Brancaccio, ci sarà 3P, Padre Pino Puglisi, un uomo tanto forte quanto debole, tanto coraggioso quanto spaventato, tanto energico quanto stanco, stanco della “missione” che da solo si è trovato a portare avanti. Padre Pino Puglisi, il 15 settembre del 1993, giorno del suo 56esimo compleanno, morirà freddato da alcuni colpi alla nuca. Le sue ultime parole, accompagnate da un sorriso, saranno: “Me lo aspettavo”.

Con la forza e l’entusiasmo che solo un ragazzo di 17 anni può avere, Federico ha compiuto un viaggio tanto intenso ed intimo quanto pericoloso. Don Pino Puglisi, Lucia, la ragazza di cui si innamora, e i bambini del quartiere di Brancaccio gli infonderanno forza e coraggio. Solo grazie a quella forza e a quel coraggio, e solo grazie agli insegnamenti di Don Pino, Federico scoprirà Ciò che inferno non è.

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