Cinema America Occupato, grandi nomi si mobilitano contro lo sgombero

Cinema America Occupato, grandi nomi si mobilitano contro lo sgombero

Continuano le attività degli occupanti del Cinema America, nonostante lo sgombero di inizio mese. Molte personalità hanno appoggiato la causa.

L’occupazione – Ha fatto a lungo discutere il caso del Cinema America, sito in via Natale del Grande nel noto quartiere Trastevere. Il cinema, progettato dall’architetto torinese Angelo di Castro, è chiuso ufficialmente da oltre 14 anni. Visto lo stato di degrado in cui lo stabile è stato lasciato, col rischio che venisse abbattuto per far posto a 20 mini appartamenti con garage, nel novembre 2012 è stato occupato.

cinema america

Lo sgombero – Nel corso degli ultimi due anni il Cinema America Occupato è diventato un punto di ritrovo per studenti e per la gente di quartiere, un centro culturale attivo nella promozione di eventi e nell’organizzazione di proiezioni, dibattiti, concerti. A sorpresa, lo scorso 3 settembre il cinema è stato sgomberato. Al suo interno era presente un solo occupante, che poco ha potuto fare contro il volere della proprietà, fortemente intenzionata allo sgombero, nonostante il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, avesse chiesto recentemente il vincolo di interesse storico-artistico (per la presenza di mosaici risalenti agli anni ’50, realizzati da Pietro Cascella e Anna Maria Cesarini Sforza).

Parola agli occupanti – La replica degli occupanti è arrivata immediatamente: “Perplessi da questa richiesta di sgombero della proprietà, soprattutto per il momento in cui viene nuovamente avanzata. A novanta giorni dall’apposizione definitiva dei vincoli, due giorni dopo la direttiva ministeriale del 26 agosto 2014 volta alla tutela della destinazione d’uso di tutte le sale cinematografiche che ‘rivestono significativi riferimenti con la storia politica, militare, della letteratura, dell’arte e della cultura del nostro Paese e quelle esistenti almeno dal 1°gennaio 1980′ annunciata dal Ministro Franceschini in persona al Festival del Cinema di Venezia citando proprio come esempio la vicenda del Cinema America”.

Il sostegno di Virzì – I ragazzi del Cinema America hanno subito organizzato delle assemblee pubbliche a cui hanno preso parte personaggi del mondo dell’arte e dello spettacolo. Presenti, il pomeriggio stesso, l’attore Elio Germano, i registi Daniele Vicari, Francesco Bruni e Paolo Virzì che propone: “Si parla di creare una cordata per acquistare il cinema America e la cosa mi interessa. Del resto è il sogno di tutti quelli che fanno cinema di gestire una sala e mettere bocca sulla programmazione! Apriamolo tutti insieme, voglio un luogo dove vedere bei film, mangiare cose buone e solo se si vuole acquistare cose belle”.

Franceschini e Zingaretti – Secondo le parole del Ministro Franceschini “gli atti per il vincolo di destinazione sono già avviati e quindi già operativi”. Nei giorni immediatamente successivi allo sgombero anche Zingaretti, Presidente della regione Lazio, si è schierato a favore degli occupanti, “Pronti a sostenere le ragioni della cultura per il cinema America”. La questione, nel corso di questo mese, non è passata inosservata e se ne continua a discutere.

Le parole di Sorrentino – In molti hanno detto la propria opinione in difesa dello storico Cinema America. Il regista, premio Oscar, Paolo Sorrentino ha commentato “è uno sgombero anacronistico, che fa insospettire e lascia pensare che si voglia dare una gestione diversa alla sala perché mancava ancora qualche giorno al vincolo del ministero. I ragazzi erano e sono prontissimi a farsi da parte e non rivendicano nulla purché si mantenga la vera destinazione d’uso di quel posto che è farne un esercizio cinematografico. Hanno dato prova di saper fare una programmazione d’essai, come tutti noi del settore auspichiamo da tempo. La cosa importante è che quel luogo resti un cinema a tutti gli effetti”.

Continuano le attività – Nei giorni successivi allo sgombero, i ragazzi, uniti nell’associazione Piccolo cinema America, hanno ottenuto lo spazio dell’ex forno adiacente alla sala, in comodato d’uso. Hanno continuato a mobilitarsi per riuscire a raggiungere un risultato concreto, sostenuti da note personalità, tra cui anche gli attori Toni Servillo, Carlo Verdone e il regista Gabriele Salvatores, che ieri ha lanciato la provocazione: ”Se la sala di Trastevere non riaprirà, riconsegnerò l’Oscar”.

La lettera di Napolitano – Il 25 settembre, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha scritto una lettera indirizzata a Valerio Carocci, il 22enne animatore dell’occupazione, appoggiando l’operato dei giovani: “Non può che considerarsi altamente positivo sotto il profilo della storia e della cultura cinematografica l’impegno di quanti sostengono la presenza diffusa di centri di attività culturale, teatri e sale nei quartieri storici delle nostre città”.

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