Charlie Hebdo: #NotInMyName, il terrorismo non è l’Islam

Charlie Hebdo: #NotInMyName, il terrorismo non è l’Islam

Charlie Hebdo: i musulmani condannano l'attentato.

Charlie Hebdo, il nemico è fra noi?- L’Europa, il mondo e il web continuano a unirsi nel dolore per l’attentato al giornale satirico francese Charlie Hebdo. I giornali pubblicano le vignette dello scandalo, la satira, grazie ai vignettisti di tutto il mondo, reagisce nell’unica maniera efficace: continuando ad esistere senza piegarsi. Ma il vile attentato, costato la vita a 12 persone, è stato subito strumentalizzato. Alcune forze politiche che fanno leva sui problemi legati all’immigrazione per raccogliere consenso, come la Lega Nord e il Front National, hanno subito puntato il dito contro la religione islamica in quanto tale, e contro gli immigrati che manifestano quel culto. Buona parte dell’opinione pubblica ritiene, magari spaventata dai comunque atroci avvenimenti, che la minaccia venga dagli sbarchi clandestini, che il nemico sia il gestore arabo del kebab sotto casa, o quello più scuro di pelle che ha la faccia da membro dell’ISIS e che comunque “ruba il lavoro agli italiani”. L’odio e la paura vengono costantemente alimentati. Se non fosse che gli autori dell’attentato a Parigi erano probabilmente nati in Francia e non sbarcati clandestinamente, avevano ricevuto un addestramento militare forse proprio in patria. Se non fosse che i clandestini sono spesso della gente poverissima che scappa dalla guerra in Siria. Certo, la soluzione è sempre nel mezzo, ossia in una politica di immigrazione regolata, e quindi il “venite tutti ” senza controlli non va bene tanto quanto il “chiudiamo le frontiere” o “lasciamoli in mare”. L’odio si alimenta per mero consenso elettorale; un concetto semplicissimo. Ma quanto dobbiamo temere dal mondo islamico? L’occidente è in guerra con l’Islam?

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Charlie Hebdo, #NotInMyName- E il mondo dell’Islam cosa pensa dell’attentato a Charlie Hebdo? La grandissima maggioranza di persone di fede islamica condanna fermamente l’attentato. Certo, i commenti dei fanatici estremisti non sono mancati; in molti casi si tratta appunto di sostenitori dell’ISIS che agiscono tramite social network. Ma è proprio questo il punto: il fanatismo, o meglio, l’estremismo che porta ad impugnare un mitra nel nome di Allah, non va confuso con il culto dell’Islam. Ogni religione può avere il proprio fanatismo e il proprio estremismo, da quella cattolica a quella ebraica. Moltissime persone di fede islamica hanno risvegliato un vecchio hashtag lanciato proprio contro l’ISIS, #NotInMyName (non nel mio nome), prendendo totalmente le distanze da quanto avvenuto a Parigi, e anzi, affiancando a #NotInMyName un altro hashtag ormai virale: #JeSuisCharlie. La minaccia non è e non può essere l’Islam. La minaccia è il terrorismo, nemico dell’Islam stesso. Con gesti di protesta, prese di distanza e affermazioni di condanna, solo le persone che professano l’Islam possono emarginare e sconfiggere gli estremisti in maniera definitiva.

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    […] sulla strage di Charlie Hebdo e gli altri attacchi – Dopo quello che è successo a Parigi in questi giorni non c’è […]

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    […] islamico sono state numerose nell’ultimo periodo. La campagna, col relativo hashtag, #NotInMyName costuì la presa di posizione decisa contro gli atti degli estremisti da parte dei […]