Centri di raccolta in Cina, le foto shock

Centri di raccolta in Cina, le foto shock

In Cina sono in rapido aumento i centri di raccolta, luoghi in cui, i genitori in difficoltà economica, possono abbandonare i loro figli nel totale anonimato, per garantire loro un futuro.

L’economia in Cina – La Cine sembra essere l’unico Paese a non risentire della crisi economica in atto. La nazione ha visto il suo Pil crescere del 7-8% negli ultimi anni e sembra proiettata ad essere la grande potenza economica di un futuro prossimo. L’apertura al commercio estero è anche segnata da un crescente interesse dei grandi colossi internazionali alla delocalizzazione della produzione, proprio nel Paese più popolato al mondo. Se la manodopera a basso costo è un concreto vantaggio per le imprese, costituisce un grande problema per i lavoratori, costretti a vivere con una retribuzione sempre minore e in condizioni di vita realmente disagiate. Lo spostamento del popolo dalle campagne alle città, fenomeno che ha caratterizzato la storia europea nel periodo dell’industrializzazione, è attualmente in atto nella Repubblica Popolare Cinese. Un operaio che lavora 100 ore a settimana (senza giorno di riposo) guadagna massimo 88 euro (900 yuan), cifra chiaramente insufficiente a mantenere una famiglia. I lavoratori non godono di un’assicurazione sanitaria e non hanno possibilità di risarcimento in caso di incidenti sul lavoro.

centri di raccolta

I centri di raccolta – Molte famiglie si ritrovano in condizioni economiche disastrose che non garatiscono la sopravvivenza. Crescere un figlio diventa quasi un privilegio. Nel 2011 apriva a Guangzhou, il primo centro di raccolta, o ‘nido della cicogna’. Nei primi 15 giorni dall’apertura, sono stati abbandonati 79 neonati. I ‘nidi’ sono oggi 25 e il governo ha stabilito che nei prossimi mesi, ogni città, debba averne due. I centri di raccolta sono luoghi in cui i genitori (in difficoltà economica) possono abbandonare i propri figli, in modo tale da salvargli la vita, garantendogli così un futuro. In questi centri i genitori, dopo aver lasciato il neonato in un’incubatrice, suonano un allarme per avvisare della nuova presenza. L’allarme scatta con un lieve ritardo, in modo da consentire ai genitori di scomparire e mantenere segreta la loro identità. L’abbandono di minore è illegale in Cina, i centri proteggono i bambini dalla strada. Una madre, al South China Morning Post, ha dichiarato: “Mio figlio non ce la fa, e io voglio che sopravviva“.

I bambini nei centri – Secondo le stime, ogni anno, in Cina, vengono abbandonati circa diecimila bambini nei centri di raccolta. L’istituzione di questi centri rappresenta un ‘rimedio’ alla politica del figlio unico, in vigore dal 1978. In maggioranza, i bambini abbandonati nei centri sono disabili, o con gravi problemi di salute, i genitori sono costretti all’abbandono perché lo stipendio percepito non coprirebbe le spese mediche necessarie per la loro sopravvivenza. Numerosissime sono le figlie femmine abbandonate nei ‘nidi’, nascere donna in Cina è come essere condannati (per via del cognome e perché considerate deboli per i lavori in fabbrica). Molte donne intervistate hanno dichiarato che l’esistenza della legge è quasi superflua, i problemi economici impediscono a gran parte delle famiglie di avere figli.

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FOTO ©EXCLUSIVEPIX/IBERPRESS

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