La nomina del primo ministro di colore al governo italiano, Cécile Kyenge, continua a sollevare questioni. Dopo l’opposizione di Salvini, segretario della Lega Nord, arrivano le dichiarazioni eclatanti di Mario Borghezio, rilasciate al programma radiofonico “La Zanzara”.
La nomina del primo ministro di colore al governo italiano, Cécile Kyenge, continua a sollevare questioni. Dopo l’opposizione di Salvini, segretario della Lega Nord, arrivano le dichiarazioni eclatanti di Mario Borghezio, rilasciate al programma radiofonico “La Zanzara”.
Queste le parole di Borghezio – “Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo “Ius soli” e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è italiana? Il paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo… Il neo ministro si è sempre battuta contro i “Cie” voluti dal governo Maroni e ha strillato finchè a Modena è riuscita a fare uscire due bosniaci irregolari che mercoledì scorso sono stati arrestati perchè parte di una banda di malviventi. La parola negra in Italia si può solo pensare. Fra poco non si potrà neanche dire clandestino, ma ‘sua eccellenza’. Mi sembra una brava casalinga, non un ministro. E poi gli africani sono africani – dice ancora Borghezio- appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”.
La risposta – La Kyenge, neo ministro dell’integrazione, ha detto la sua in conferenza stampa da Palazzo Chigi, facendo il punto in seguito al polverone venuto fuori dopo le dichiarazioni dell’europarlamentare leghista Borghezio. “L’Italia non è un Paese razzista, ha una tradizione di accoglienza e di ospitalità che bisogna valorizzare. Si parla di razzismo perché c’è molta non conoscenza dell’altro, bisogna abbattere i muri. L’immigrazione è una ricchezza”. Aggiunge inoltre: “In questi giorni ho letto che dicono di me che sono la prima ministra di colore: io non sono di colore, sono nera, lo ribadisco con fierezza. Sono italo-congolese, appartengo a due paesi e a due culture che sono entrambe dentro di me. Non posso definirmi completamente italiana né completamente congolese, ma è proprio questa l’importanza della diversità”.
Avviata l’istruttoria – Josefa Idem, neo ministro alle pari opportunità, ha reso noto che l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) ha avviato un’istruttoria sul caso Kyenge. L’ex campionessa olimpionica ha espresso una forte solidarietà alla collega per gli epiteti razzisti a lei rivolti.
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