Caterina Simonsen: la giovane malata, odiata dagli animalisti, commuove l’Italia

Caterina Simonsen: la giovane malata, odiata dagli animalisti, commuove l’Italia

La giovane, malata gravemente e odiata dagli animalisti, ha pubblicato un libro

Caterina Simonsen, la giovane coraggiosa che ha commosso l’Italia – Caterina Simonsen è una ragazza padovana di 26 anni, gravemente malata, affetta da quattro malattie rare che la costringono a restare attaccata a un respiratore per molte ore al giorno e ad assumere quotidianamente un mix di 30 medicine. Un anno fa, Caterina Simonsen, era finita al centro di un ciclone mediatico riguardante il tema caldo della sperimentazione animale, che la ragazza aveva difeso tramite un video su youtube. Ieri sera Caterina Simonsen è tornata a far parlare di sé. Ed ha commosso l’Italia. Ospite alla trasmissione “Invasioni Barbariche” su La7, si è raccontata ed ha promosso il suo libro, edito da Piemme, intitolato “Respiro dopo respiro. La mia storia”. Una marea di tweet #caterinasimonsen si è diffusa sul web per commentare la sua intervista e lanciarle un forte messaggio di solidarietà. .

caterina simonsen

caterina simonsen,26 anni

Minacciata di morte per la sua presa di posizione – Caterina Simonsen era finita al centro delle polemiche a causa di un suo intervento-web a sostegno della ricerca basata sulla sperimentazione animale, che le ha permesso di non morire all’età di 9 anni. Caterina Simonsen, pur essendo una grande amante degli animali, aveva scatenato le reazioni violente degli animalisti più estremisti, che l’avevano coperta di insulti fino a giungere a minacce di morte. Minacce che Caterina Simonsen ha ricevuto anche recentemente. Attraverso “Respiro dopo respiro” Caterina spera di far comprendere, sopratutto a chi l’ha insultata, cosa vuol dire vivere attaccata ad un respiratore ogni giorno della propria vita. 

Un estratto di “Respiro dopo respiro”- Quando stai tanto male, quando ti capita spesso di sentirti come un pesce che boccheggia sulla spiaggia, a volte avresti voglia di mollare, di alzare le mani e dire: «Okay, mi arrendo». Troppa fatica, troppo dolore. Che se una cosa ce l’hai, tipo la vita, devi poterla usare, altrimenti che senso ha? E quando sei malata, malata per davvero, sei come i bambini poveri davanti alla pasticceria. Tanto vale che rinunci, che smetti di alitare sui vetri. Di sognare una vita che non afferrerai mai davvero. Poi, però, basta una parola, uno sguardo, una carezza. Un messaggio su Facebook o un sms hanno il potere di ribaltare il mondo. Ti rimettono al tuo posto, ti ricollocano sullo sfondo. Capisci che non sei sola, che sei come una tesserina del domino e la tua vita condiziona quella degli altri. Che se cadi tu lo fanno anche loro. La tua famiglia, i tuoi amici, il tuo fidanzato. Tutte le persone che ti hanno voluto bene o si sono prese cura di te. E non vuoi farlo, non puoi farglielo. E poi ci sei tu. Va bene che stai male e sei stanca e tutto il resto, ma come la metti con la vita? Voglio dire, come fai? Ti siedi sul ciglio della strada e ci rinunci? Io, Caterina Simonsen? Impossibile.

 

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