Il Caso Yara si fa sempre più oscuro. Parla per la prima volta Marita Coni, moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, davanti alle telecamere di "Matrix".
Omicidio di Yara Gambirasio, parla la moglie di Massimo Giuseppe Bossetti – Ieri sera, 9 ottobre, in seconda serata su “Matrix”, dopo un lungo silenzio, ha parlato per la prima volta sotto le telecamere Marita Coni, moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, al momento unico indagato per il brutale omicidio della 13 enne bergamasca Yara Gambirasio. Marita ha parlato e difeso il marito, sostenendo che si tratta di un errore, “Massimo è innocente.” Marita Coni ha cercato di mettere sotto un’altra luce e giustificare tutti gli indizi e i comportamenti sospetti a carico della colpevolezza del marito Massimo, aiutata dalle domande poste dal conduttore di “Matrix” Luca Telese. La donna afferma: “Capisco da mamma il dolore della famiglia Gambirasio, ma sono sicura che l’assassino di Yara è ancora in giro”. Marita sostiene che Massimo Bossetti non è il cinico calcolatore e determinato simulatore che stanno dipingendo. “Quando lo hanno preso i carabinieri Massimo non era freddo, era sconvolto. Lui è muratore, stava gettando la soletta, era nel bitume fresco, non poteva scappare. L’hanno ammanettato subito e gli hanno detto: non parlare, non dir niente, non guardarci negli occhi. Era sconvolto, non sapeva dove guardare, non era lui.” La descrizione della famiglia Bossetti da parte di Marita Coni, come normale e felice, non convince gli inquirenti, che sospettano in realtà una forte estraneità fra Marita e Massimo, fra marito e moglie. Questo sospetto si è insinuato dopo che è emerso dai tabulati telefonici che Marita e Massimo non hanno avuto alcun contatto telefonico per 16 giorni, nei 10 giorni antecedenti all’assassinio di Yara e nei 6 successivi.
Marita Coni difende con determinazione il marito Massimo – Sotto analisi anche il profilo Facebook di Massimo Bossetti, che, come fa notare il conduttore di Matrix, è stato dipinto come un narcisista con un culto e una cura quasi maniacale del proprio corpo proprio dopo un attento esame delle foto postate da Massimo su Facebook. Tutti segnali che sembrano aumentare i sospetti dei Pm nei suoi confronti. Tuttavia Marita Coni afferma che: “Il profilo Facebook di Massimo lo abbiamo creato io e mia cognata, con il nome di mio marito. Tutte le foto di Massimo le ho messe io. Non è vero che mio marito si tinge le sopracciglia, quando prende il sole i peli gli diventano biondi, non li tingeva.” Marita Coni giustifica anche il possesso dei 4 telefoni cellulari da parte del marito Massimo. “Ne ero a conoscenza, mio marito non aveva una doppia vita. Teneva un cellulare per il lavoro, e uno bello per il sabato e la domenica, gli altri erano perlopiù vecchi. Con il suo lavoro spesso il telefono gli cadeva per terra, si sporcava di polvere, perciò teneva un cellulare più bello per la domenica. La scheda telefonica era sempre quella però.” Inotre, per quanto riguarda lo strano foglietto trovato nel portafoglio di Massimo Bossetti con sopra appuntata una lista di nomi di donne con alcuni numeri vicini, la moglie Marita Coni sostiene di esserne a conoscenza, e, difendendo la tesi di Massimo, sostiene che in realtà i nomi delle donne e i numeri non sono reali, ma solo un metodo per non dimenticare i codici del bancomat e di altre carte personali varie, rendendoli non riconoscibili in caso di furto del portafoglio.
Le indagini su Bossetti continuano – Restano molti punti oscuri da chiarire, molte prove a carico della colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti: dalla prova del Dna, dalla presunta e segreta relazione della madre Ester Arzuffi con Giuseppe Guerinoni, secondo gli inquirenti padre biologico di Bossetti (e della sua sorella gemella Laura Letizia), dal fatto che il cellulare di Massimo Giuseppe Bossetti agganciò la cella telefonica di Chignolo d’Isola la sera del 26 febbraio 2011, luogo e sera in cui venne uccisa Yara, alle presunte ricerche sul computer di casa Bossetti di materiale pedopornografico; e molto altro, su cui continueranno ad indagare gli inquirenti. Il caso Bossetti sta divenendo ricco di enigmi, di dati sospetti, di testimonianze. Sarà credibile la testimonianza di Marita Coni? Potrebbe invece non essere stata a conoscenza della presunta doppia vita del marito Massimo Giuseppe Bossetti?
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