Sono ufficialmente chiuse le indagini sul Caso Yara. Massimo Bossetti andrà presto a giudizio. La moglie Marita ha espresso i suoi dubbi.
Caso Yara: indagini chiuse – Il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha ufficialmente chiuso le indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio, per cui resta indagato soltanto Massimo Bossetti. Al muratore sono stati contestati ben due reati: l’omicidio volontario aggravato e la calunnia. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato notificato ieri pomeriggio all’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Massimo Bossetti, in carcere da otto mesi con l’accusa di aver ucciso la piccola Yara Gambirasio. Sono due le aggravanti contestate a Massimo Bossetti per il reato di omicidio volontario: “aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà” e l’aver “approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un’adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa“. Massimo Bossetti dovrà rispondere anche del reato di calunnia nei confronti di Massimo Maggioni, uno dei suoi colleghi del cantiere di Palazzago, dove lavorava all’epoca del delitto, contro cui non ha esitato a puntare il dito. Il muratore durante un interrogatorio ha esortato gli inquirenti ad indagare su questo suo collega, accusando lui dell’omicidio, per togliere tutti i sospetti da se stesso.
Altri indizi contro Bossetti – Secondo gli inquirenti Massimo Bossetti, che durante un’intercettazione ha spiegato il motivo per cui non confessa, potrebbe aver notato Yara nel supermercato frequentato da entrambi, come testimoniato dalla donna che ha raccontato di aver visto il muratore in macchina con una ragazzina e in seguito presso un alimentari nelle vicinanze. Inoltre, una settimana dopo la scomparsa di Yara, più precisamente il 4 Dicembre 2010, Massimo Bossetti prelevò dei soldi da un bancomat nei pressi dell’abitazione di Yara, a quei tempi assediata dai giornalisti. Essendo l’unico prelievo che il muratore ha effettuato in quel bancomat gli inquirenti sospettano che sia stato un modo per controllare la situazione e lo svolgimento delle indagini. La difesa giustifica la sua presenza nei pressi di Via Rampinelli dicendo che Bossetti si era presentato dal suo commercialista, ma quel mese non rilasciò alcuna fattura.
I dubbi di Marita Comi – La moglie di Massimo Bossetti, Marita Comi, che ha sempre dichiarato di credere fermamente nell’innocenza del marito, ora inizia a manifestare dei dubbi. “Tu eri lì. Non puoi girare lì tre quarti d’ora, a meno che non aspettavi qualcuno” gli ha urlato durante un loro colloquio in carcere, non sapendo di essere intercettata. “Come fai a ricordarti che è quel giorno lì che hai salutato Massi? Vuol dire che ti ricordi quel giorno lì di novembre” dice Marita a Bossetti, sorpresa del fatto che il marito riesca a ricordare così bene quel giorno di quattro anni fa. “Non mi hai mai detto cosa hai fatto quella sera! Quel giorno, quella sera non mi ricordo a che ora sei venuto a casa, non mi ricordo” continua Marita Comi, sottolineando però di ricordare bene che i due in quel periodo erano in lite, come confermato da Massimo Bossetti nella stessa intercettazione. Ad indagini chiuse, tutte le certezze della moglie di Massimo Bossetti iniziano a crollare, ed i dubbi sulla sua innocenza si fanno sempre più forti.
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[…] canzone di Marco Mengoni, davanti ai suoi figli e alla moglie Marita Comi, che inizia ad avere qualche dubbio sulla sua innocenza. “State seguendo papà in tv? Io sono forte e vincerò contro tutto e contro tutti. Aspettate […]