Caso Kesha. Perde la causa contro la Sony

Caso Kesha. Perde la causa contro la Sony

Kesha perde la causa contro la Sony con cui è legata per altri 8 album. Dovrà collaborare con Dr. Duke accusato di averla violentataa.

Caso Kesha. Perde la causa contro la Sony. La notizia è di poche ore fa: il giudice ha respinto la richiesta, da parte della cantante contro il produttore DR Luke, per rescindere il suo contratto dalla casa discografica; contratto che la vede legata alla famosa etichetta di DR Luke per altri 8 album.

Kesha_tribunale

Kesha vs Sony

Nella giornata di ieri, 19 febbraio, il giudice Shirley Kornreich della Corte Suprema di New York ha respinto la richiesta di Kesha, di sciogliere il contratto che la lega alla Kemosabe Entertainment, e di conseguenza anche alla Sony, etichetta con cui Kesha collabora dal 2005. La cantante made in USA così, rimane legata all’etichetta di Dr. Luke per altri 8 album e non può, per questo motivo, lavorare con altri produttori a nuove canzoni. O crearne di sue.

Ma non finisce qui, perché il nocciolo della questione risiede tutta nelle accuse mosse dalla cantante nei confronti del potente produttore americano, di abusi sessuali. Secondo l’avvocato di Kesha, Dr. Duke avrebbe abusato della cantante utilizzando la droga dello stupro GHB, dopo aver mixato, ad un party, droga varia e alcohol. La cantante è entrata in anoressia e poi curata in Rehab. Dopo un anno e mezzo di assenza dai riflettori, l’abbiamo rivista questa estate ai VMA in ottima forma e con il suo nome cambiato. Non più ke$ha, bensì Kesha. “L’industria della musica ha aspettative irrealistiche su come un corpo dovrebbe essere e ho iniziato a diventare eccessivamente critica del mio corpo proprio a causa di questo. Mi sembrava come se le persone fossero sempre in agguato, pronte a scattarmi foto con l’intenzione di criticarmi, stamparle e farmi apparire orribile”. Abusi sessuali o meno, lo star system americano femminile, non ha voltato le spalle a Kesha. Molteplici sono stati i messaggi inviati via twitter alla cantante, da Lily Allen a Ariana Grande, passanfo da Lady Gaga a Lorde. Con petizioni da parte dei fai con l’hashtag FreeKesha che ha già 50.000 firme  oppure l’hashtag Sony supports rape.

Se all’apparenza il mondo musicale pare stia sempre più girando intorno alla figura femminile, vedi il discorso di Taylor Swift ai Grammy, dietro le quinte c’è un mondo, fatto interamente da uomini, dove solo il 15% delle case discografiche sono dirette da donne e l’11% degli autori sono donne . E di produttori solo il 4%. La cantante-rapper Nicky Minaj così parlò in un’intervista al Times lo scorso febbraio “Le donne nell’industria sono più giudicate. Se ti dici la tua, sei una stronza, se ti piace andare a ballare, sei una pu***na. Gli uomini non vengono chiamati così”.

Alessandra Gatti

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