Carezze solitarie: fanno male?

Cara psicologa, un po’ mi vergogno ma ho dei dubbi molto gravi che voglio risolvere per recuperare la mia tranquillità e spero tu possa capirmi. Ho trovato il coraggio di scrivere perché posso mantenere l’anonimato, altrimenti credo non lo avrei mai fatto. Sono single da ormai un anno, forse anche qualcosina in più, la mia ragazza mi ha lasciato per un altro e sinceramente ho perso ogni interesse per le relazioni con gli altri e, soprattutto con le altre. Pur essendo single ho comunque desiderio sessuale e credo sia normale dato che sono molto giovane, ma non ho voglia di sentire e vedere nessuno, di frequentare ragazze, insomma, per cui ripiego molto sull’autoerotismo e volevo sapere se questa cosa, queste carezze solitarie, possono crearmi problemi. Forse la domanda è stupida ma vorrei comunque ricevere una risposta se fosse possibile. Sono preoccupato.

Caro lettore, comprendo che la garanzia dell’anonimato ti abbia spinto a scrivermi con maggiore tranquillità e sia stato uno sprono per aprirsi. Parlare di sessualità non è mai facile per nessuno, soprattutto quando si tratta della propria sessualità. Rispondo prima di tutto alla tua domanda dicendoti che non esistono controindicazioni cliniche all’autoerotismo, per tranquillizzarti, però ci terrei a soffermarmi un altro aspetto del tuo racconto che credo sia molto importante: cioè il fatto che fuggi le relazioni con gli altri. Per quanto una separazione possa essere dolorosa e difficile da affrontare non è chiudendoci nei confronti degli altri che ci proteggiamo da ferite future, perché anche la solitudine può arrivare ad essere dolorosa come l’abbandono da parte della persona che amiamo, per esempio. Mi scrivi che sei un ragazzo molto giovane, per cui mi sento di spronarti e spingerti a darti la possibilità di conoscere persone o ricominciare a frequentare vecchie amicizie, concederti una nuova apertura verso il mondo e le relazioni. Ti faccio un grande in bocca al lupo!