CAFFE’ E PANE “IN ATTESA”, IDEA SOLIDALE

CAFFE’ E PANE “IN ATTESA”, IDEA SOLIDALE

Pagare per chi non ha mezzi per farlo, che sia un caffè o una pagnotta.

Di cosa si tratta? – Nasce a Napoli l’idea del caffè e del pane “in attesa”  e si sta diffondendo anche all’estero. L’idea parte dalla generosità nei confronti del prossimo. Il principio è quello di pagare per chi non ha mezzi per farlo, che sia un caffè o una pagnotta. Il funzionamento di questo fenomeno sta nella solidarietà della gente. Quest’idea solidale si sta rapidamente diffondendo anche in Belgio e in Francia, dove in molte città quali Bordeaux, Lione, Saint-Nazaire, Fécamp, Rouen, Mulhouse, Orléans, Brest, Bayonne, Carcassonne, Les Lilas, si può fare del bene e aiutare il prossimo con pochi spicci.

caffè e pane in attesa

L’origine – A dare i natali a questo fenomeno fu il ‘Panificio Mosca’ di Napoli, circa quindici anni fa, quando il panettiere affisse in vetrina una scritta: “un pane in attesa”. Un cliente con più denaro pagava il proprio pane più un altro che restava ‘in sospeso’ per qualcuno che quel giorno non aveva la possibilità di acquistarlo. Il panettiere si serviva di una lavagna, esposta in vetrina, recante il numero di ‘pagnotte in attesa’ e chi aveva fame passava a prenderne uno. Quest’idea si è diffusa rapidamente in Italia andando anche a coinvolgere i ristoranti, oltre che le panetterie, e ultimamente anche i bar.

La testimonianza di un cliente – Il caffè ‘in attesa’, o ‘in sospeso’ funziona con lo stesso principio. Un cliente racconta: <<Sono entrato in un bar in Belgio con un amico ed entrambi abbiamo ordinato. Andando verso un tavolo, sono arrivati due signori e si sono avvicinati al bancone. “5 caffé per favore, 2 per noi e 3 ‘in attesa’“. Hanno pagato, hanno bevuto i loro due caffé e sono usciti. “Cosa vuol dire caffé in attesa?” ho chiesto al mio amico, e lui mi ha risposto: “Aspetta, lo vedrai”. Sono entrate delle altre persone, prendevano il caffé ed andavano via. L’ordine successivo è stato di 3 avvocati: 3 caffé per loro e 4 ‘in attesa’. Mentre io ancora pensavo a cosa volesse dire ‘caffè in attesa’, gli avvocati hanno pagato e sono andati via. Subito dopo è entrato nel bar un signore anziano che assomigliava ad un senzatetto, si  è avvicinato al bancone e ha chiesto: “avete un caffé in attesa?”, il barista gliene ha subito preparato uno. Ricapitolando, la gente pagava il caffé in anticipo per coloro i quali non potevano permettersi una bevanda calda.>>

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