Il Burlesque è entrato ormai a far parte dell'immaginario collettivo modulando la femminilità delle donne contemporanee, il fotografo Sean Scheidt propone il suo fotoprogetto sulle artiste prima e dopo le performance
Da ieri a oggi – Se ora parliamo di burlesque, più o meno la totalità dei lettori ha ben in mente di cosa si tratta, fatto non così scontato non meno di cinque anni fa. Il burlesque è entrato nell’ immaginario collettivo conquistando spazi televisivi, spettacoli teatrali, ma anche di più ispirando la moda e divenendo un riferimento contemporaneo della sensualità femminile. Eppure stiamo parlando di un arte scenica che trae le sue origini nella lontana Inghilterra del XVIII secolo, quando troupe di burlesque, così come i circhi, viaggiavano per l’Europa proponendo spettacoli satirici e d’intrattenimento vario.
Il grande successo del quale sta godendo questa pratica nei giorni nostri, è forse da collegare anche a quella tendenza, ormai cardine dell’estetica contemporanea, di rivalutazione del vintage: la tradizione che incontra una modernità un pò nostalgica.
Una scuola di seduzione – Il fotografo americano Sean Scheidt ha voluto proporre una riflessione su come la pratica del burlesque moduli e veicoli la sensualità femminile nella suo nuovo progetto fotografico dall’inconfondibile nome: ”Burlesque”. Il fotoprogetto parte da una semplice idea, immortalare le artiste coinvolte prima e dopo la performance sul palco, seguendo la vera e propria trasformazione che avviene del loro corpo: da donne comuni, normali, a regine del palcoscenico, rese sicure e emancipate dal trucco e vestiario di scena.
Ridefinire la propria identità di donna attraverso il palcoscenico – In America e poi in Europa sempre più donne partecipano infatti ai corsi di burlesque, nei quali apprendere pose, movimenti e gestualità di scena, che molte affermano aver cambiato il rapporto con il proprio corpo. Heather Renée Sweet in arte Dita von Teese, appare essere oggi la regina incontrastata del burlesque, un’arte, come da lei più volte sottolineato, non volgare, ma sensuale, che non sfrutta la bellezza femminile depauperandola, sminuendola a semplice oggetto, bensì rende le donne padrone della propria corporeità. «Ho iniziato a giocare con il trucco e a tingermi i capelli perché non mi ritenevo bella secondo i canoni convenzionali, non mi sentivo a mio agio. Marlene Dietrich e Madonna mi hanno influenzato molto: donne coraggiose, nel look e nell’ anticipare il costume sessuale»
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