Bullismo: per un caso su tre il bullo è una femmina

Bullismo: per un caso su tre il bullo è una femmina

Da una ricerca di Skuola.net è emerso che ci sono tantissime vittime di bullismo che hanno dichiarato che per un caso su tre il bullo è una ragazza.

Bullismo e ragazze – Il bullismo è un problema sempre più diffuso e, ad oggi, un ragazzo su tre ne è stato vittima, in maniera fisica o psicologica. Questo è ciò che è emerso da una ricerca effettuata da Skuola.net, che ha intevistato 15.268 ragazzi per la campagna educativa “Una vita da Social” della Polizia Postale e delle Comunicazioni. La novità che è emersa da queste interviste è che, se tempo fa il bullismo era un’arma prevalentemente maschile, oggi molte vittime hanno dichiarato che per un caso su tre il bullo che li ha aggrediti era una ragazza. Gli anni più critici e rischiosi sono gli anni del liceo, come emerso dalla ricerca che ha sottolineato che tra i 14 e i 17 anni le vittime salgono a due su cinque. I bulli, però, tendono a preferire vittime dello stesso sesso, i maschi intervistati hanno dichiarato di essere stati aggrediti da altri maschi mentre le femmine di essere state prese di mira da altre ragazze (ricorderete il recente caso successo a Genova), e nella maggioranza dei casi i bulli agiscono in gruppo.

bullismo-al-femminileCyberbullismo e non – Lo sviluppo del bullismo è sempre più preoccupante. Oggi, con il web e i social, ha trovato altri modi di manifestarsi, ugualmente pericolosi. Secondo quanto emerso dalla ricerca, la maggior parte delle vittime di cyberbullismo sono di sesso femminile, soprattutto tra gli 11 e i 13 anni. Nonostante questo tipo di bullismo sia in crescita, le violenze dei bulli sulle vittime continuano ad avvenire soprattutto nella vita reale, al di fuori di internet. “I dati in nostro possesso e la nostra esperienza nelle scuole a diretto contatto con gli studenti, confermano ancora di più quanto il fenomeno sia diffuso tra i minori” ha dichiarato Antonio Apruzzese, Direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.Il bullismo al femminile che vede coinvolte sempre più minori in gravi episodi di violenza ai danni di coetanee. L’unica arma efficace” ha continuato Antonio Apruzzese, parlando di questo progetto e spiegando che è “un’incisiva campagna di sensibilizzazione e prevenzione per i ragazzi e di formazione e informazione per insegnanti e genitori che spesso sottovalutano il problema“.

Del bullismo non si parla – E’ stato confermato dalle vittime stesse che in un caso su tre non si parla di quello che è accaduto con nessuno. Alcuni non ne parlano per vergogna, altri, invece, non ne parlano perché vogliono vendicarsi da soli su chi li ha aggrediti. Questo, di solito, accade soprattutto tra i maschi. A rimanere in silenzio, solitamente, sono i ragazzi tra i 14 e 17 anni, che sono quelli più esposti a questa terribile forma di violenza, ma anche i più piccoli ne parlano molto difficilmente, a causa di una scarsa abitudine a confidarsi con gli adulti. A peggiorare la situazione è il fatto che anche chi assiste ad atti di bullismo non ne parla, giustificandosi con un “mi hanno insegnato a farmi i fatti miei“. Il bullismo è molto pericoloso e, purtroppo, sempre più diffuso tra gli adolescenti. Si spera che un giorno, anche grazie agli adulti e a queste campagne di sensibilizzazione, possa finalmente essere sconfitto.

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    […] cantautore con lo scrittore e regista Ivan Cotroneo. Con “Hurts” Mika ha voluto di parlare di bullismo e omofobia, due tematiche che purtroppo riguardano da vicino l’artista: neppure il successo […]