Si chiama “breast ironing” (letteralmente “stiratura del seno”) ed è una nuova, terribile, mutilazione femminile che colpisce milioni di bambine.
Si chiama “breast ironing” (letteralmente “stiratura del seno”) ed è una nuova, terribile, mutilazione femminile che colpisce milioni di bambine.
BREAST IRONING, COS’È – L’Africa è il Paese dove regnano mille contrasti. Modernità e tradizione, straordinarie bellezze e orribili atrocità si alternano in un gioco crudele. E di questo gioco crudele fa parte una terribile mutilazione femminile: è la “breast ironing” che consiste nel tentativo di bloccare lo sviluppo del seno alle bambine nell’età della pubertà, attraverso l’uso di pietre o piastre roventi, premute con forza contro il petto delle piccole vittime, al fine di impedirne la crescita o addirittura lo sviluppo stesso del seno, allontanando quindi le bambine e la loro femminilità dagli occhi indiscreti degli uomini. La pratica è, oltre che dolorosa, anche pericolosa in quanto le conseguenze possono essere atroci, tanto quanto lo è la pratica stessa: seguono infatti ascessi, infezioni, ustioni e tumori.
ORIGINI E MOTIVI DELLA BREAST IRONING – La breast ironing ha origini antichissime ma i motivi della tortura che oggi viene inflitta a migliaia di bambine è slegata da qualsiasi motivo religioso, credenze antiche e condizioni socio-economiche delle vittime. I motivi più plausibili sono quelli di proteggere le bambine da uno sviluppo troppo precoce, difendendole da stupri e risparmiando così loro matrimoni e gravidanze in età prematura. Ma chi infligge questa terribile pratica alla vittime? Nel 58% dei casi, la breast ironing è praticata dalle madri delle bambine, convinte di proteggere e tenere al sicuro le loro figlie. Nel resto dei casi sono zie, nonne e sorelle a praticare questa violenza sulle vittime.
DIFFUSIONE DELLA BREAST IRONING – La breast ironing è diffusissima nel Camerun ma secondo l’Onu e alcune organizzazioni non governative l’atroce mutilazione femminile è praticata anche in Ciad, Benin, Guinea Bissau e Africa centrooccidentale. Secondo l’Onu, circa 3,8 milioni di bambine sono vittime ogni anno della breast ironing. Addirittura, se prima la breast ironing era tipica dei villaggi rurali, oggi è diffusissima nelle grandi città, nelle zone più povere e periferiche, dove è alto il rischio di violenze e stupri.
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