Ecco come genera energia green il Brasile
Il progetto in Brasile – Il problema legato alla produzione di energia pulita sta iniziando a coinvolgere diversi paese per cercare di sviluppare sistemi di produzione green che portino nel presente il prossimo futuro e invertire la rotta presa sul clima. E’ quello che sta succedendo anche in America Latina e il progetto in questione si prefigge di utilizzare la forza del mare per produrre energia elettrica assolutamente pulita e potenzialmente inesauribile. Questo progetto ha anche il valore aggiunto di essere il primo vero progetto green di questo tipo ad essere stato sviluppato in questa zona del Mondo. In America Latina, infatti, il primo impianto in grado di trarre energia pulita sfruttando il moto delle onde è in Brasile. Questo progetto è finanziato da Tractebel e sostenuto dal governo di Cearà; si tratta di un progetto pilota che è stato realizzato interamente con fondi derivanti dallo stato del Brasile e il suo funzionamento è decisamente semplice ma efficace.
Come funziona – Sono stati costruiti dei frangiflutti nel porto di Pecèm situato a circa sessanta chilometri dalla capitale Fortaleza in una delle regioni del Brasile. Il progetto dal laboratorio di tecnologia sottomarina è stato concepito in moduli e ciò permette l’espansione della capacità dell’impianto. Ogni modulo presenta dei bracci meccanici che terminano con una piattaforma circolare del diametro di dieci metri che poggia sul mare. Il braccio è lungo ventidue metri e permette il collegamento della piattaforma circolare con una pompa, messa sui frangiflutti, la quale è connessa a un circuito chiuso di acqua fresca. Le onde del mare spingono continuamente la piattaforma circolare verso l’alto e verso il basso e questo moto si trasmette anche al braccio meccanico ad esse connesso. Questo movimento alternato è il motore primo della produzione di energia green. Il moto mette infatti in funzione la pompa idraulica la quale attraverso un circuito chiuso spinge l’acqua all’interno di un sistema ad alta pressione. Questo sistema ad alta pressione è formato da un accumulatore “idropneumatico” e una camera iperbarica. Viene così spinta una colonna d’acqua fortemente pressurizzata che innesca il movimento di una turbina che finisce col produrre energia elettrica pulita.
E l’Italia? – Il Brasile si dimostra quindi all’avanguardia e fortemente interessato ad accogliere questi nuovi modi di produrre energia elettrica in modo sostenibile. A differenza del Brasile cosa sta avvenendo in Italia? Se c’è una faccia della medaglia decisamente negativa per l’Italia ancora legata fortemente ai fossili, c’è anche l’Italia che ha molti progetti in cantiere che potrebbero essere applicati in modo analogo a quello brasiliano per trare energia pulita dal mare. Vi sono progetti che verrebbero applicati in prossimità dei moli sfruttando le onde per spingere aria pressurizzata all’interno delle turbine: è questo il caso di REWEC3, ideato dal team dell’ingegner Felice Arena dell’Università di Reggio Calabria. Un altro progetto è quello ISWEC, Inertial Sea Wave Energy Converter, un sistema che fonda il suo principio base sul moto di oscillazione delle onde: è formato infatti da un giroscopio sigillato all’interno di una zattera libera di assecondare il moto ondino.
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