Uno straordinario progetto green
Bottiglia commestibile: ideale per il fine pasto – Si chiama Ooho, è ancora in fase di sperimentazione, ed è destinata ad aprire l’era della “bottiglia commestibile”. Tre studenti spagnoli hanno realizzato un materiale costituito da alghe brune e cloruro di calcio che, al momento, ha l’aspetto di una bolla gelatinosa contenente acqua. Il liquido rimane imprigionato nella futura bottiglia commestibile e basta un semplice foro per farsi una lunga sorsata d’acqua fresca. Per realizzare il materiale è stato usato un processo detto “sferificazione”. Questo è certamente un progetto destinato a fare scalpore (Ooho si è aggiudicata il primo premio al Lexus Design Award ) perché potrebbe infliggere un affondo decisivo all’inquinamento da plastica. All’aspetto green si lega anche quello economico che è assolutamente positivo: il costo di questo contenitore organico è davvero esiguo: 2 centesimi a pezzo. Nel progetto è anche prevista la possibilità che, in futuro, ognuno possa fabbricarli in casa semplicemente con un po’ di pratica e le materie prime.
La bottiglia commestibile contro l’inquinamento – Al di là della possibilità reale di “mangiare” la bottiglia dove fino a poco prima era contenuta l’acqua, la grande speranza portata da questo progetto, e quindi il valore altro della bottiglia commestibile, è la riduzione dell’inquinamento generato dai materiali plastici. Una “bottiglia commestibile” sarebbe, infatti, in primo luogo biodegradabile e questo farebbe tirare un sospiro di sollievo al Pianeta e alle specie viventi sia vegetali che animali. La plastica è, infatti, ai primi posti fra i materiali responsabili dell’inquinamento ambientale proprio perché è estremamente difficile da smaltire ( per altri articoli sull’inquinamento clicca qui ). L’uomo dal canto suo non fa niente per risolvere il problema dal momento che una pratica individuale e semplice come la raccolta differenziata ( e quindi il riciclo di plastica previsto ) è una realtà che non si è ancora affermata con forza su larga scala.
Plastica: un problema (in)visibile – Il quantitativo di plastica che popola i mari del Pianeta è spaventoso: ogni anno venti milioni di tonnellate di plastica vengono immessi negli oceani. La plastica è divenuta “un importante problema ambientale che il mondo deve affrontare”, così si è sostenuto nel 2012 alla Conferenza Rio +20 nella quale l’ONU ha richiesto un’azione di gestione entro il 2025. Mentre l’uomo prende tempo e si prefigge date lontane negli anni in attesa che queste vengano poi prorogate, il WWF ha dato i numeri delle specie marine in pericolo. Le percentuali di specie a rischio volano sul 44 % circa e non stupisce che nello stomaco di sette capodogli spiaggiati siano stati trovati sacchetti di plastica sino a raggiungere un chilo di peso. C’è da augurarsi che al più presto appaia sulle nostre tavole la “bottiglia commestibile”. Allora avremo fatto davvero un passo in avanti per ridurre concretamente la produzione di plastica.
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[…] saperne di più riguardo alle novità nell’utilizzo della plastica per le bottiglie di acqua clicca qui). Esemplare che l’attenzione al problema sia promossa da uno dei maggiori gruppi produttori di […]