Il Borghese Gentiluomo di Moliere con Emilio Solfrizzi

Il Borghese Gentiluomo di Moliere con Emilio Solfrizzi

Emilio Solfrizzi è protagonista della Commedia con musiche di Moliere, Il Borghese Gentiluomo, l'attore protagonista indiscusso si muove fra una compagnia di ottimo livello ed una regia, di Armando Pugliese, che disegna sulle sue camaleontiche capacità uno spettacolo gradevole e divertente.

 

Per Armando Pugliese, regista de Il Borghese Gentiluomo – che vede protagonista indistinto uno spumeggiante Emilio Solfrizzi che ha debuttato il 18 Aprile al Teatro Quirino di Roma – il personaggio principale Signor Jourdain è un archetipo. Come lo sono del resto tutti i maggiori personaggi dell’inventario Molieriano: Arpagone, Argante, Tartufo… Tutti rappresentanti di tipologie umane che si possono moltiplicare all’infinito, e da qui la grandezza, la contemporaneità di quest’autore secolare. Archetipo nel senso che rappresenta il malessere della società di allora come di adesso: la storia di uno scapricciato riccastro, borghese, ignorante, che si mette in testa di evolversi corrompendo, accattandosi, appropriandosi della cultura alla sua maniera – cafona e arrogante – lo farà in linea con il suo essere ignobile racimolando una serie di altrettanti lestofanti e imbroglioni Maestri che lo renderanno ancora più ridicolo di quello che non era di suo. Scambiando aspetto con l’apparenza, essenza con la maschera. L’origine dunque di quel modello di arrampicatore sociale inizia a essere codificato proprio con Moliere, da intrattenimento a fumetto il passo è breve per l’autore di tante commedie che permangono nell’immaginario comune di ogni spettatore. E il Borghese rappresenta un elemento fondante della sua satira alla società degli arroganti, degli sbruffoni, degli arricchiti. E la nobiltà in decadenza che lo contorna lo lusinga lo ricatta lo corteggia non è da meno.

La cultura, quella non si compra, né la si strumentalizza politicamente, la cultura è semplicemente espressione di un popolo e di una civiltà nel suo evolversi e nella consapevolezza di esprimere un cambiamento dei tempi. Mattatore indiscusso della serata Solfrizzi, che con garbo, intelligenza, una marionetta snodabile dalle nobili origini, tratteggia il suo Jourdain in modo inequivocabile– contornato da una compagnia di ottimo livello che proviene da un allestimento precedente, (Sarto per Signora) che gli fa da valido supporto, compagnia complice quanto compromessa, ben venga rivalutato in questo bistrattato, denudato, depredato teatro contemporaneo il vecchio, ma sempre esuberante, capocomicato. Sul versante della direzione registica invece Pugliese, che aveva già messo a punto la commedia molieriana nel 1991 con un precedente allestimento, nella versione odierna quello che salta subito all’occhio è la scelta drastica del regista che preferisce una diversa connotazione a quella anteriore con una propensione al contemporaneo creando una frattura fra il mondo della carnascialesca mascherata per lo sprovveduto protagonista e il mondo effettivo, concreto che lo circonda. Un teatro sventrato in un teatro di marionette che discendono direttamente dalla Commedia dell’Arte e sul fondo s’intravede una gabbia che probabilmente sta a rappresentare la schiavitù delle convenzioni in cui questi personaggi sono relegati. Questo teatrino delle Meraviglie via via che la burla ai danni di Jourdain, viene ordita si costituisce mondo reale in un interno borghese. Il quartetto dei giovani protagonisti, che verte su una disputa amorosa, è un vero gioiello di tempistica teatrale. E per assecondare la volontà dell’autore, poiché l’opera teatrale viene annoverata fra le Comédie-Ballet (commedie costituite da un corpo drammaturgico ma intervallate da intramezzi musicali danzati) Pugliese chiama come nella prima edizione a elaborare le musiche originarie di Lully, Antonio Sinagra, con deliziosi richiami al tango come ad un giamaicano ritmo orientaleggiante.

 

IL BORGHESE GENTILUOMO di Molière
con Emilio Solfrizzi, Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
scene Andrea Taddei / costumi Sandra Cardini
musiche Antonio Sinagra
regia Armando Puglise

produzione Roberto Toni per ErreTiTeatro30

Teatro Quirino, Roma fino al 30 Aprile

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