Bling Ring: nuova clip e recensioni stampa

Per i più curiosi o per chi ancora non avesse dato un’occhiata allo scintillio della gang adolescenziale raccontata da Sofia Coppola in Bling Ring, Lucky Red lancia oggi una clip anteprima di cinque minuti. In primo piano i protagonisti del film: Emma Watson, Katie Chang, Israel Broussard, Claire Julien e Taissa Farmiga.

La storia e il pensiero di Sofia Coppola nei confronti di Bling Ring l’abbiamo raccontata qui, ma cosa è successo dopo il 26 settembre (data di uscita del film)?
Oltre a presentarvi il video abbiamo raccolto qualche opinione della stampa (sia estera sia italiana) che come per il recente Diana vi riportiamo in un mix. È raro trovare opinioni unanimi, ma questa volta si legge qualcosa di particolare. Sembra quasi che alcuni elementi non siano arrivati in superficie come avrebbero dovuto. Molti pareri oltre a essere discordanti rasentano gli antipodi.

Fra non molti anni secondo l’Unità le opere di Sofia Coppola <<verranno studiate come fossero documentari, tale è l’approfondimento dell’indagine e la capacità di osservazione di vizi e vezzi dei ricchissimi americani>>. Ma appare in opposizione La Stampa che nemmeno a dirlo distrugge la vacuità del film: <<I personaggi restano appiattiti su un monocorde registro di cronaca. A Bling Ring manca una ragione di essere, una prospettiva, un’anima>>. Non è da meno il New York Daily News che lo definisce <<narrativamente statico e moralmente banale>>. L’idea resta aperta anche sul fronte “giudizio”. Mentre Il Messaggero elogia la regista che <<per una volta, ispirata da un articolo di Vanity Fair sulla vera gang delle ville, giudica i suoi personaggi>>, Il corriere della sera vede <<un gioco elegante e ripetitivo, lezione senza giudizi verso la gioventù distratta>>.

Ci sono poi sintetiche questioni riportate con la pillola dell’ironia. Wall Street Journal afferma: <<È antropologia, o semplicemente entropia?>>. Una risposta arriva dal The Wrap che titola: <<Sofia Coppola non scusa, né esalta, né critica questi ragazzi, il che sarebbe bene, ma in realtà non li esamina nemmeno>>.

Troppo facile dire che la verità si nasconde nel mezzo, probabilmente sta in quello che ognuno è disposto a guardare e ancora di più a recepire. Concludiamo quindi con le parole della regista che apprezzata o meno lascia un messaggio molto chiaro: <<Quello che conta è che non passino da eroi>>.

Il video: