L'idea – A fotografare parti ha iniziato per caso Alice Proujansky, autrice del progetto Birth Culture, mentre si trovava in un ospedale della Repubbl
L’idea – A fotografare parti ha iniziato per caso Alice Proujansky, autrice del progetto Birth Culture, mentre si trovava in un ospedale della Repubblica Domenicana. L’impatto con la realtà del parto, vista così da vicino, è stato per lei fortissimo, in quanto ha sentito che in nessuna esperienza umana, gioia, dolore, paura, amore creano un intreccio così coinvolgente come nell’istante in cui una nuova vita si affaccia sul mondo. Ed è così che Proujansky ha iniziato a viaggiare e a collezionare fotografie di parti, così come avvengono in varie culture, per poi riunirle in un progetto intitolato Birth Culture.
Un atto universale declinato in innumerevoli culture – Con Birth Culture Alice Proujansky ha voluto mostrare come un atto che accomuna milioni di donne, quello di dare la vita, sia declinato e interpretato in modi diversi nelle varie aree del mondo a seconda delle condizioni socio-economiche, delle culture e delle tradizioni. Ci sono così donne che partoriscono in ospedale, altre in casa, altre ancora in tende precarie che si improvvisano sale parto. Birth Culture, inoltre, si pone l’obiettivo di liberare l’ immagine di una donna nuda che dà la vita da quella concezione di tabù che vi è stata erroneamente costruita attorno.
Se per donare la vita si rischia di perderla – Le fotografie che compongono il progetto Birth Culture, inoltre, offrono uno spunto di riflessione su un tema che purtroppo è ancora oggi attuale: quello della mortalità materna e neonatale. Ci sono ancora fin troppe aree del mondo in cui a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie e della mancanza di personale competente, oltre che di retaggi culturali duri a morire, le donne muoiono di parto. Spesso poi, sono anche gli stessi neonati a non riuscire ad affacciarsi alla vita (circa tre milioni ogni anno). Il progetto Birth Culture sarà esposto alla United Photo Industries di Brooklyn, New York, dal 6 al 28 novembre.
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