Un gruppo di uomini coi tacchi ha sfilato a Beirut per protestare contro la violenza verso le donne.
Marcia degli uomini contro la violenza verso le donne – Un gruppo di oltre trecento uomini coi tacchi ha sfilato per le strade di Beirut, in Libano, per protestare contro violenza verso le donne. “Walk a Mile in Her Shoes” (#WalkaMileinherShoes) è un progetto svoltosi ieri a Ddbayeh, a nord di Beirut, dove un gruppo numeroso di uomini coi tacchi rossi si è riunito per sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza domestica e sfilare per oltre 2 Km. Durante il percorso, i manifestanti hanno sorretto cartelli e striscioni che recitavano “Il silenzio nasconde la verità”, riferendosi al dramma della violenza domestica verso le donne: in Libano, ogni mese almeno una donna muore per mano del marito. E’ la prima volta che questo evento di portata internazionale arriva anche in Medio Oriente.
Le altre proteste – La marcia degli uomini coi tacchi ha vari precedenti: sono molto simili le proteste in Afghanistan e in Turchia. Un gruppo numeroso di uomini afghani ha sfilato per le strade di Kabul indossando il burqa, organizzando la marcia pochi giorni prima della Festa delle Donne, l’8 marzo (guarda qui la foto). Diversamente, in Turchia alcuni giovani sono scesi in piazza indossando la minigonna, indumento ingiustamente incolpato per giustificare gli stupri che subiscono alcune donne. Infine l’Afghanistan fa ancora una volta da sfondo per una rivolta molto particolare: Kubra Khademi è scesa in strada indossando un’armatura che riproduce le fattezze del busto femminile per protestare contro le molestie verso le donne a Kabul (leggi qui).
Il dramma della violenza domestica: lo spot – La causa per la quale gli uomini coi tacchi di Beirut stanno combattendo è più che urgente: liberare le donne dalla violenza domestica. Recentemente un triste caso di cronaca ha ispirato uno spot molto suggestivo ed eloquente contro la violenza domestica (guardalo qui): una donna, vittima di abusi e violenze ripetute da parte del marito, ha chiamato il 911 fingendo di ordinare una pizza per chiedere aiuto.
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