Il figging, una pratica BDSM che consiste nell'inserire una radice di zenzero nella persona sottomessa
Il figging appartiene alle pratiche sessuali BDSM, e consiste nell’inserire nell’ano o nella vagina una radice di zenzero fresco e sbucciato. Il termine deriva dall’inglese to feague, utilizzato nell’ambito ippico: infatti per nascondere l’anzianità di un cavallo, si usava inserire un pezzo di zenzero del suo ano, in modo che il bruciore lo agitasse facendogli alzare la coda, così da sembrare giovane. Oppure, si utilizzava per vedere se un cavallo riusciva ancora ad avere un’erezione e quindi procreare.
Nel figging la radice di zenzero viene inserita nella persona sottomessa, per punirla e farla eccitare, e viene lasciata nel corpo per circa 20 o 25 minuti. Lo zenzero dona una forte sensazione di bruciore, tuttavia non provoca danni all’interno del corpo. Durante questa pratica si utilizza anche il frustino o si sculaccia a mani nude il sottomesso attraverso lo spanking.
La radice di zenzero viene inserita sia nell’ano, sia nella vagina, oppure la si preme sul clitoride. Il forte bruciore percepito dovrebbe provocare piacere ed eccitazione. Alcuni, per triplicarne l’effetto, immergono la radice nell’acqua fredda, così che sprigioni ancora di più le sostanze contenute al suo interno. Inoltre la radice viene tagliata in modo che non possa essere espulsa dall’ano. Il bruciore infatti provoca contrazioni del muscolo, dunque la radice verrebbe espulsa di continuo. Invece, intagliando una parte concava circolare alla base, lo zenzero dovrebbe rimanere bloccato.
COMMENTI