Bambina stuprata in Paraguay: le negano l’aborto

Bambina stuprata in Paraguay: le negano l’aborto

Una bambina stuprata dal patrigno è rimasta incinta. In Paraguay è vietato l'aborto.

La tortura – La storia della bambina stuprata e messa incinta in Paraguay sta facendo il giro del mondo. Una bambina di 10 anni, il cui nome è rimasto segreto per tutelarla, ha subito ripetute violenze sessuali dal patrigno, il conseguente trauma psicologico, una gravidanza e l’impossibilità di terminarla. La madre della bambina stuprata aveva denunciato gli abusi sessuali del marito sulla figlia ma le autorità non l’avevano ascoltata fino alla certezza della gravidanza: un giorno la piccola, lamentando dolori allo stomaco, è stata portata all’ospedale dove si è scoperta incinta di ventuno settimane. La legge del Paraguay vieta l’aborto, permesso solo se la vita della madre è in pericolo. Guadalupe Marengo, portavoce di Amnesty International, ha paragonato la situazione della bambina stuprata a una tortura: “L’impatto fisico e psicologico di costringere una ragazzina a portare avanti una gravidanza indesiderata è paragonabile alla tortura”.

bambina stuprata

appello di Amnesty International

Lo stato della bambina – La bambina, che porta ancora in grembo il frutto marcio di uno stupro, è sotto il controllo dei servizi sociali; la madre è stata arrestata con l’accusa di non aver tutelato la figlia in modo opportuno; il patrigno è in fuga, ricercato dalla polizia. Jessica Valenti, giornalista femminista, ha scritto su The Guardian: “La decisione del Paraguay di non interrompere la gravidanza non ha nulla a che fare con il rischio reale per la bambina coinvolta, ma ha a che fare con la volontà di adesione a una legge antiquata e tortuosa che preferisce mettere a rischio la vita di una minore piuttosto che ammettere che le sue politiche anti-aborto sono troppo rigide. Se quelli che vogliono vedere questa giovane ragazza partorire sono veramente a favore della vita, di quale vita si stanno preoccupando? Questa giovane e anonima ragazza – questa bambina – è già stata violata da un membro della sua famiglia. Deve essere violata anche dal suo paese?”.

L’appello di Amnesty International – L’organizzazione non governativa Amnesty International ha immediatamente lanciato un appello per la tutela della bambina stuprata e, eventualmente, per porre fine alla sua gravidanza. Le richieste principali dell’appello sono: “Garantire l’istituzione immediata di una commissione interdisciplinare che valuti la bimba in modo integrale e garantisca tutti i suoi diritti umani, in particolare il suo diritto alla vita, alla salute e all’integrità fisica e psicologica; assicurare che la bimba abbia accesso a tutte le informazioni e servizi medici possibili per affrontare la gravidanza ad alto rischio e il risultato di una violenza, incluso l’opzione di un’interruzione volontaria della gravidanza; avviare un’indagine indipendente e imparziale sulla violazione subita dalla bambina e che i responsabili siano portati davanti alla giustizia”.

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