Molti ospedali in Italia acquistano il "bollino rosa" per l'attenzione posta sulle donne
Duecentotrenta ospedali hanno il bollino rosa. Sono i nosocomi che prestano particolare cura verso le donne. Specialità cliniche dedicate alle principali patologie femminili, ma anche percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati. Un riconoscimento che l‘Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.n.Da) attribuisce alle strutture attente alla salute femminile. Fra i punti di forza: la documentazione informativa multilingue, la dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi e servizi alberghieri convenzionati.
Ospedali a misura di donna – Sul sito di Onda è possibile accedere al link con tutti gli ospedali premiati e capire qual è il posto più vicino a casa dove curarsi. A 65 strutture è andato il massimo riconoscimento (3 bollini), mentre menzione speciale è andata a 12 ospedali che dal 2007 a oggi hanno sempre ricevuto 3 bollini. I migliori risultati sono quelli della Lombardia, con 63 strutture premiate, seguono Veneto e Lazio, rispettivamente con 23 e 21 ospedali ‘rosa’. Oggi, tuttavia, cominciano a esserci buoni dati anche al sud.
Nuovi criteri di valutazione a forma di donna – E’ stato un nuovo sistema di valutazione e i bollini si riferiscono al biennio 2013-2014. In particolare, è stata inserita la Neonatologia come area specialistica di interesse, con specifico riferimento alla nascita prematura, mentre la Neurologia è stata integrata con una sezione dedicata alla sclerosi multipla, patologia cronica tipicamente femminile a elevato impatto invalidante.
Ospedali premiati di più al Nord e in Centro – Premiate anche le strutture della capitale. Cinque centri hanno ottenuto tre bollini: l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, il Policlinico Umberto i, il Policlinico Gemelli, l’istituto San Gallicano, il Policlinico Tor Vergata. Tre bollini e una menzione d’onore sono stati conferiti all’ospedale Sant’Anna di Torino.
Chi ha il ‘bollino rosa’ potrebbe diventare struttura di riferimento per le buone prassi di tutti gli ospedali che puntino ad adeguarsi. Si è parlato molto negli ultimi anni di sanità dal punto di vista economico, ma per avere una buona sanità bisogna riconvertire qualitativamente la spesa, guardando a più prevenzione, più ricerca. Con questo studio l’obiettivo di O.n.da è quello di cominciare a tracciare le linee guida di un possibile “Ospedale della donna”.
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