l'assenteismo dal posto di lavoro genera effetti negativi per la collettività.
L’assenteismo è quel fenomeno che prevede la sistematica assenza di un impiegato o di un dipendente durante l’orario lavorativo che in casi estremi può portare al licenziamento per giusta causa. L’assenteismo è un fenomeno che potremmo definire pericoloso per la vita aziendale, o per qualunque attività in cui si verifichi , in quanto può portare a preoccupanti cali di produttività, insoddisfazione del cliente e di conseguenza un gravoso calo della redditività. Abbiamo avuto modo di vedere in tv, molto spesso, servizi che denunciano l’assenteismo dei dipendenti pubblici dai propri uffici, abbiamo visto cartellini timbrati da una persona per tutti, abbiamo visto cartellini timbrati solo perché dovevano essere timbrati per poi uscire immediatamente dopo, insomma ne abbiamo viste tante e certamente tante ancora ne vedremo. L’assenteismo dai pubblici uffici genera, oltre ad una grande insoddisfazione da parte del cittadino, rabbia e sgomento.
Per tutti questi motivi il fenomeno dell’assenteismo deve essere prontamente contrastato e il dipendente “colpevole” immediatamente licenziato. Spesso gli assenteisti non hanno una motivazione reale per astenersi dall’ attività per la quale sono stati assunti e molte volte si assentano per svolgere altre attività lavorative, in nero, in aziende familiari, per evitare di assumere un estraneo, o comunque per incrementare il budget familiare a fine mese con un ulteriore stipendio.
Gli assenteisti non si rendono conto del danno che provocano e cercano sempre un modo per giustificarsi e sfuggire alle proprie responsabilità. Un esempio: una donna, che chiameremo Teresa, si è assentata dal posto di lavoro per circa un mese non rendendosi reperibile per tutto il periodo di assenza. Non appena ricevuta la comunicazione di licenziamento da parte dell’azienda, Teresa, ha fatto ricorso ritenendo il provvedimento ingiusto e giustificando la sua assenza come un recupero di ferie arretrate. Persone di questo genere sono lesive per l’economia italiana e soprattutto occupano posti di lavoro che potrebbero essere assegnati a chi ha davvero voglia e, soprattutto, bisogno di lavorare.
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