L’articolo di Vittorio Feltri pubblicato in data 21 gennaio 2018 si commenta da solo dato che non ci sono parole: a nostro avviso rappresenta un’evidente offesa alla disparità del trattamento retributivo femminile.
L’articolo di Vittorio Feltri pubblicato in data 21 gennaio 2018 si commenta da solo dato che non ci sono parole: a nostro avviso rappresenta un’evidente offesa alla disparità del trattamento retributivo femminile. A quanto pare sembra che al Giornalista dell’editoriale di Libero non gli vada a genio che lo Stato finanzi noi donne che procreiamo e portiamo avanti l’umanità. Parimenti, anche noi donne siamo del tutto contrarie ed avversiamo l’idea che lo Stato eroga fondi pubblici per l’editoria (per il suo quotidiano). Vediamo il pensiero “filosofico” di Feltri.
Feltri Choc contro le “matrone che sfornano i figli”
Le donne guadagnerebbero meno degli uomini, ma il vero motivo è che fanno figli e si devono assentare dal posto di lavoro. L’”autorevole” giornalista di Libero scrive che fare figli non è un obbligo ma un hobby come coltivare le patate, per questo le donne – “matrone che sfornano figli” – non possono pretendere, di essere retribuite come gli uomini che fanno lavori “veri”, né tantomeno chiedere uno stipendio se vogliono fare le casalinghe. Complimenti a Feltri per il suo ragionamento “filosofico”: “la natura non è democratica” e quindi le donne devono accettare le asimmetrie e le discriminazioni relative al trattamento economico senza fiatare. A quanto pare dalla biografia del “filosofico” Feltri ci risulta che abbia figli e figlie e nipoti; dunque che sembrerebbe dal suo ragionamento è giusto che le proprie figlie e nuore “matrone sforna figli” siano sottopagate rispetto agli uomini.
Quello che penso io dell’articolo di Vittorio Feltri
Il ragionamento del “grande” giornalista di Libero sarebbe a dire poco antidemocratico e, a nostro avviso, sinonimo di grandissima ignoranza; inoltre, non ha nemmeno qualche nozione di diritto del lavoro dato che una donna quando va in maternità ha diritto a ricevere il suo stipendio con il contestuale versamento dei contributi previdenziali. Tutto per garantire alla stessa “matrona che sforna i figli” di essere tutelata dallo Stato e di godere del proprio benessere ed autonomia economica. Una grande conquista questa per noi donne di cui dobbiamo andarne fiere. È assolutamente iniquo il fatto che la donna che diventa mamma debba guadagnare di meno di un uomo che svolge lo stesso mestiere. La spiegazione alla base di questo è che si tratta di un problema di cultura a livello di Sistema Paese nazionale: le donne italiane sono penalizzate sui luoghi di lavoro esattamente in quanto di sesso femminile. La nostra società sarebbe “fallocentrica” e la politica continua a disinteressarsi del gap economico e lavorativo delle donne che diventano mamme e lavoratrici. Concludiamo rivolgendoci al “grande” Giornalista Feltri (se così lo vogliamo appellare) chiedendogli se si rende conto delle “cazzate” che scrive.
Jacqueline Facconti
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