Arriva al Teatro Quirino di Roma Così parlò Bellavista

Arriva al Teatro Quirino di Roma Così parlò Bellavista

Arriva al Teatro Quirino di Roma Così parlò Bellavista tratto dalll’omonimo romanzo e dal film cult di Luciano De Crescenzo

Cosi parlò Bellavista approda a teatro in un adattamento abbastanza funzionale e scorrevole, portato alle scene grazie all’impegno di Geppy Glejeses, interprete principale nel ruolo del Professore, adattatore e regista e alla caparbia volontà di Alessandro Siani. Lo spettacolo prodotto da Gitiesse e Best Live, in scena al Teatro Quirino di Roma – dal 15 gennaio al 3 febbraio – ha avuto un’anteprima quest’autunno presso il teatro San Carlo di Napoli in occasione del novantesimo compleanno dell’autore, dapprima di un romanzo del 1977 tradotto in tutte le lingue e che portò al successo interplanetario questo ingegnere per errore, ed infine dell’omonimo film sceneggiato con Riccardo Pazzaglia, pellicola cult per napoletani e non, del 1984, il popolarissimo Luciano De Crescenzo. Ne viene fuori una Napoli cristallizzata, ibernata quasi, che fotografa perfettamente quegli anni settanta in cui le prime crisi economiche si affacciavano alla ribalta socio-politica del Paese, ma Napoli occupa un posto particolare nel cuore dei suoi figli, il napoletano verace vuole a tutti i costi preservare una propria identità tradizionale, e tutti quei siparietti di gusto popolare ne rilasciano un retrogusto quasi amaro, quella Napoli da cartolina sbiadita non esiste più (al suo posto si sono sovrapposte immagini di quartieri oggi in rinascita come la Sanità o i famigerati angiporti Spagnoli divenuti luoghi di mete turistiche), come a dire che Napoli non si libererà mai dei suoi luoghi comuni, il mare, il Vesuvio, la pizza e il mandolino. Eterni topos su cui tutto il mondo non potrà mai farvi nessuna osservazione, al massimo provare a comprendere, o studiare, quella strana malia, indolenza che contraddistingue ogni partenopeo.

E lo scontro fra Sud e Nord rappresentato dal professor Bellavista con l‘ingegner Cazzaniga, che nello specifico si risolve brillantemente in un simpatico scambio di opinioni al buio di un blackout in ascensore, fra presepi e panettoni, appare quasi pionieristico, fa quasi ridere se si pensa alla storia partenopea recente che oscilla fra (alcuni) sostenitori di Lega Nord o Monarchici. Lo spettacolo come si diceva ha una formula agevole e scorrevole, fra siparietti e scene velocissimie e si svolge tutto in un enorme contenitore che riproduce il cortile di Palazzo dello Spaguolo sito ai Vergini, in cui sfrecciano taxi, macchine parcheggiate per fare all’amore, ascensori che si bloccano o addirittura aerei, può capitare pertanto di trovarsi in un incrocio a croce uncinata, oppure assistere al rituale settembrino dell’imbottigliamento dei pomodori del piennolo. Quella scena diventa dunque una chiave di volta della regia, con cambi di marcia rocamboleschi e spettacolari, Roberto Crea autore della scena si conferma così uno degli scenografi più interessanti della scena nazionale. Il protagonista Geppy Glejeses con dinoccolata disinvoltura da corpo e movente al suo personaggio, un atto quasi di resistenza per continuare a sopra-vivvere in una città che fra mille contraddizioni -situata in un posto incantevole – deve combattere ogni giorno con la disoccupazione e la Camorra. Ma caso felice vuole che per una volta il Nord viene in soccorso al Sud, offrendo ai giovani sposi in attesa (ben restituiti con naturale adesione da Elisabetta Mirra e Gregorio Maria De Paola) la possibilità di un riscatto e il lieto evento darà alla luce un neonato in bilico fra amore e libertà.

Gli interpreti tutti validissimi e interscambiabili non fanno rimpiangere per nulla degli interpreti, oramai rimasti nella memoria collettiva, del leggendario film, Marisa Laurito su tutti, brillante e accattivante moglie, il bravissimo Benedetto Casillo, unico interprete superstite recuperato dalla pellicola, ed infine Nunzia Schiano, che con simpatia e duttilità tratteggia la sua Rachelina, interpreti di razza che congiuntamente ad una compagnia di altissimo livello in un ora e cinquanta portano a casa un eccellente risultato. E sulla musica riconoscibilissima di Claudio Mattone, risate, applausi e molte chiamate alla ribalta salutano la compagnia tutta alla prima romana.

COSÌ PARLÒ BELLAVISTA adattamento teatrale di Geppy Gleijeses, dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo
con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Nunzia Schiano Salvatore Misticone, Vittorio Ciorcalo Patrizia Capuano, Gianluca Ferrato, Elisabetta Mirra Gregorio De Paola Agostino Pannone,Gino De Luca Ester Gatta Brunella De Feudis
scene Roberto Crea
costumi Gabriella Campagna
musiche Claudio Mattone
regia Geppy Gleijeses
produzione Gitiesse Artisti Riuniti e Best live
Teatro Quirino, Roma dal 15 gennaio al 3 febbraio

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