Stasera su Rai Uno va in onda la seconda puntata de Gli Anni Spezzati - Il Commissario
Anticipazione Gli Anni Spezzati – Stasera 8 gennaio, su Rai Uno alle 21.10, va in onda la seconda puntata della miniserie in 6 puntate Gli Anni Spezzati, prodotta da Rai Fiction e Albatross, per la regia di Graziano Diana. Sei puntate suddivise in tre film tv da due episodi ciascuno che raccontano l’Italia degli anni 70, l’Italia degli “Anni di piombo”, l’Italia vittima di un decennio terribile e sanguinoso. Gli Anni Spezzati racconta la vita di tre grandi uomini, un commissario, un giudice e un ingegnere della Fiat, che si ritroveranno “da soli”, abbandonati dallo Stato Italiano, a combattere contro il male peggiore di quel decennio: il terrorismo.
Gli Anni Spezzati, Il Commissario – Il primo film della miniserie racconta la storia del commissario Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi), che dopo la strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) e la misteriosa morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi), si ritroverà solo, abbandonato dallo Stato, a combattere contro contro il terrorismo. La prima puntata de Gli Anni Spezzati – Il Commissario, andata in onda ieri sera sulla rete ammiraglia di Viale Mazzini, ha totalizzato l’ascolto di 5.141.000 telespettatori. Nel cast, oltre ad Emilio Solfrizzi che interpreta il commissario Calabresi, troviamo Luisa Ranieri nel ruolo di Gemma, moglie del commissario, Paolo Calabresi nel ruolo dell’anarchico Pinelli, Ninni Bruschetta, Thomas Trabacchi ed Emanuele Bosi.
- Il commissario, il giudice, l’ingegnere
- Cast completo Gli Anni Spezzati
- Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi)
- Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi) e Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi)
Gli Anni Spezzati – Il commissario, seconda puntata – Della misteriosa morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi) viene accusato il commissario Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi). L’anarchico Pinelli è infatti deceduto, dopo tre giorni di interrogatorio, cadendo proprio dalla finestra dell’ufficio del Commissario Calabresi. La stampa, gli intellettuali e i gruppi anarchici e terroristici, ritengono il commissario responsabile per l’accaduto. Abbandonato dallo Stato e dai colleghi, Luigi Calabresi querela Lotta Continua e partecipa al processo, smontando tutte le accuse a suo carico. La mattina del 17 maggio 1972 verrà ucciso, sotto casa sua, da un commando di almeno due sicari che gli sparerà alle spalle.
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