Anna Padovani: l'illustratrice delle "Donne di carta"
Le “donne di carta” di Anna– Nato nel 2007, “Donne di Carta” è un ‘work in progress’ di Anna Padovani. Lo scopo: rappresentare le donne nella vita di tutti i giorni. Famose o comuni, da sole o in gruppo, a colori o in bianco e nero, sono loro le protagoniste assolute dei suoi disegni, fatta eccezione per due sole, significative figure maschili: suo padre Paolo Padovani e Don Antonio Gallo. Basta dare uno sguardo ai suoi disegni per ritrovare il variegato mondo delle donne, fatto di vestiti dai colori sgargianti, scarpe e accessori, ma anche, e soprattutto, di momenti di riflessione, meditazione e ‘sguardi intensi’.
Una passione rinata – Quella di dedicarsi al disegno è un’idea che nasce sette anni fa. Ma ha radici ben più lontane: Anna, infatti, pur lavorando nella Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Via Caetani, a Roma, ama disegnare fin da quando era piccola. Alla formazione da bibliotecaria accompagna, all’età di ventott’anni, un corso di grafica allo Ied e un periodo di lavoro come illustratrice presso la rivista Effe e il quotidiano Lotta Continua. Con le incombenze date dal matrimonio e dalla nascita di due figli, la vita la allontana ancora una volta dal suo hobby. Ma la passione per il disegno riemerge prepotentemente. A questo, Anna unisce un altro amore lungo una vita: quello per il mondo delle donne e i suoi misteri, che si incarna nel suo passato -e presente- femminista.
Volti e corpi di donne – Quella di Anna Padovani è una galleria che si arricchisce giorno per giorno. L’illustratrice romana, infatti, dedica ogni sera a matita e colori. E ogni tratto è un nuovo volto di donna che nasce su carta. Quelle che vediamo sono donne colte in attimi della loro vita quotidiana, magari in un momento di ‘relax su tappeto rosso’ o appoggiate ad un tavolo, nella vita di coppia o in eventi fondamentali quali la maternità. Spesso sono associate ad elementi della natura: e così c’è la donna albero, la donna foglia, la donna con i tulipani. Compare anche qualche viso conosciuto: Franca Rame, Ilaria Cucchi, Giusi Nicolini, forse anche Frida Kahlo. I colori sono quasi sempre forti, accesi. In ogni caso i loro corpi e volti si impongono ai nostri occhi e ricambiano il nostro sguardo. Quello femminile si riscopre come un universo da esplorare, letteralmente, con infinite sfumature.
COMMENTI
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