Breve ritratto di Anna Maria Cancellieri, donna che da 40 anni è al servizio dello Stato, dapprima come commissario prefettizio e poi come ministro. Ha ottenuto 78 voti alle ultime elezioni presidenziali e voci la vedono alla guida di un prossimo governo tecnico.
“Io l’8 marzo lo abolirei: la donna non deve sentirsi razza a parte perché siamo molto meglio degli uomini”. Classe 1943, Anna Maria Cancellieri è stato il nome proposto sabato 20 aprile da Scelta Civica alle elezioni del Presidente della Repubblica. Ostile a qualsiasi tipo di etichetta, la sua carriera nell’amministrazione inizia subito dopo la laurea in Scienze Politiche, quando, attraverso un concorso, inizia a lavorare per il Ministero dell’Interno. E’ giornalista pubblicista e, grazie a questo ruolo, diventa capoufficio stampa della prefettura di Milano. Nel 1993 ottiene la nomina a prefetto e lavora a Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. Nel 2009 va in pensione, ma ben presto viene nominata prima come commissario del Teatro Bellini di Catania e poi, nel 2010, l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, la nomina commissario prefettizio del Comune di Bologna, dopo le dimissioni del sindaco Flavio Delbono.
Da Bologna a Roma – La Cancellieri guiderà la città fino alle nuove elezioni, ricevendo molti consensi per il suo operato. Proprio per questo motivo una lista civica, che appoggiava lo schieramento di centrodestra, le propone la candidatura a sindaco, ma lei rifiuta affermando di essere “indisponibile ad essere espressione di qualsiasi schieramento politico”. Così torna a fare il commissario prefettizio nella città di Parma. Qui, però, la Cancellieri resta meno di un mese: a fine novembre, infatti, viene chiamata da Mario Monti a ricoprire il ruolo di Ministro dell’Interno per il nuovo governo succeduto alle dimissioni di Silvio Berlusconi. Anna Maria Cancellieri diventa, così, la seconda donna a guidare un ministero così importante, dopo Rosa Russo Iervolino, ministro dell’Interno sotto il governo D’Alema dal 1998 al 1999.
Gli anni del ministero – Durante il suo mandato, la Cancellieri ha spesso collaborato con il ministro della Giustizia Paola Severino, arrivando a presentare in Parlamento il decreto cosiddetto “Svuota carceri” e quello delle “Liste Pulite”. Il primo provvedimento, che è stato attuato solo parzialmente, prevedeva una serie di misure alternative alla detenzione, così da risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri italiane; il secondo, invece, prevede l’incandidabilità temporanea dei condannati in via definitiva per alcune tipologie di reato, soprattutto quelle contro la pubblica amministrazione. A novembre 2012 uno scandalo ha portato il Viminale sulle prime pagine di tutti i giornali: Nicola Izzo, vice capo vicario della Polizia di Stato, ha annunciato le sue dimissioni dopo che un esposto anonimo al ministero degli Interni ha denunciato presunte irregolarità nell’affidamento di appalti gestiti dal ministero.
Alla guida di un nuovo governo tecnico? – Forte la sua reazione verso qualsiasi tipo di manifestazione mafiosa: durante il suo ministero, infatti, la Cancellieri ha accelerato notevolmente l’aggressione ai patrimoni mafiosi e, per la prima volta nella storia, ha sciolto per mafia il consiglio comunale di Reggio Calabria. Quando Mario Monti fonda il suo partito politico, Scelta Civica, la Cancellieri rifiuta di parteciparvi e di candidarsi alle elezioni politiche del 2013. Durante le sofferte elezioni presidenziali di questi giorni, il suo nome è stato avanzato proprio dai grandi elettori di Scelta Civica, proponendola come elemento super-partes. Scelta apprezzata anche dal Pdl. Ora che i giochi sono fatti, con la rielezione di Giorgio Napolitano, circolano voci su una possibile nomina della Cancellieri alla guida di un nuovo governo tecnico a seguito della difficile situazione politica italiana.
Augusto D’Amante
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