Anisa Salmi e l’intimità violata delle donne

Anisa Salmi e l’intimità violata delle donne

Anisa Salmi vince la sua battaglia: riesce a far rimuovere le foto di lei nuda sul web

La storia di Anisa Salmi – Lo scopre per caso, in una giornata qualunque, mentre è al suo banco di lavoro. Anisa Salmi, 27 anni, canadese residente a Vancouver, quel giorno riceve la telefonata di un amico, che le dice: “Hai visto quelle foto di te online?”. Anisa Salmi strabuzza un attimo gli occhi e poi naviga, a gonfie vele, nel web. E scopre il peggio: alcune sue foto senza veli sono pubblicate sul sito The Dirty, piattaforma americana conosciuta per i commenti non troppo raffinati che ospita. “Mi sono inorridita.. Ho sentito che la mia vita era finita. Mi sono sentita violata”, queste sono state le sue parole dopo la scoperta. Anisa Salmi non ci ha messo molto tempo a capire chi era stato il fautore dello scherzetto: il suo ex ragazzo che, del resto, era l’unico a possedere quelle foto. Secondo la ragazza, si tratta del suo modo di vendicarsi perché lei l’ha lasciato.

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La battaglia di Anisa Salmi –. La storia è piena di uomini che odiano le donne o che semplicemente intendono vendicarsi di quello che reputano un torto ingiusto – e non è la prima volta che il corpo di una donna diventa il luogo (in senso figurato e non solo) di questa vendetta. Ma la storia di Anisa Salmi non finisce qui. Quando Anisa sporge un reclamo alla polizia, le autorità le dicono che è colpa sua, che condiviso molto volentieri le foto con quel ragazzo. La reazione è altrettanto inorridita come al momento della scoperta. Visti i risultati, la giovane decide di rivolgersi ad una compagnia per costringere il sito The Dirty a cancellare quelle sue foto – e almeno questa battaglia la vince. Ma Anisa Salmi ancora combatte affinché le vengano riconosciuti i suoi diritti: la pubblicazione di quelle foto, a suo parere, costituisce non solo violazione di privacy, ma anche diffamazione e violazione del copyright.

L’intimità violata – Il caso di Anisa Salmi mette in luce come, in piccolo, la violazione del proprio corpo possa avvenire continuamente, a volte senza neanche saperlo. Recentemente il web ha visto le foto di star del calibro di Jennifer Lawrence e Rihanna nude e dopo la promozione della campagna HeForShe, anche Emma Watson è stata minacciata di subire lo stesso trattamento. Ma la storia di Anisa, che pure non è una star ma una persona comune, ha le stesse caratteristiche. Da parte sua non ci sono grandi avvocati né tantomeno Google pagherà qualcosa per aver permesso la pubblicazione di quelle foto. La violata intimità delle donne testimonia l’esistenza di retaggi di cultura patriarcale e maschilista: cultura che, quando non può usufruire del corpo di quella donna, ci specula sopra.

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