"Questo film è in grado di provocare un cambiamento"
Al cinema dal 22 gennaio “Difret”, film prodotto da Angelina Jolie – Ancora una volta Angelina Jolie, nei panni di produttrice, porta in sala un nuovo film incentrato sulla lotta per i diritti delle donne in un paese, l’Etiopia, che da sempre ha fra le sue tradizioni la “telefa”, cioè l’usanza del rapimento-matrimonio consumato con violenza e contro la volontà delle donne-bambine. L’obiettivo di Angelina Jolie è quello di sensibilizzare il mondo sui problemi delle donne in Paesi in cui i loro diritti e la loro libertà vengono continuamente calpestati. “Difret – Il coraggio per cambiare”, questo il titolo del film, è stato scritto e diretto da Zeresenay Berhane Mehari e narra la storia vera di una ragazzina etiope che sfida le leggi del rituale della “telefa” e di una giovane donna avvocato che decide di aiutarla a difendersi. “Difret” sarà nelle sale italiane a partire dal 22 gennaio, distribuito dalla Satine Film.
“Quando ho visto Difret ho pianto, ma poi ho sorriso pensando al cambiamento che questo film poteva portare” – Su invito di Angelina Jolie, i principali distributori internazionali del film “Difret”, si sono riuniti a Londra la settimana scorsa per una proiezione speciale del film organizzata nell’ambito del Global Summit con l’obiettivo di porre termine alla violenza sessuale durante i conflitti. Il Global Summit, presieduto dal ministro degli Esteri britannico William Hague e dalla stessa Angelina Jolie, ha visto la partecipazione del Segretario di Stato americano John Kerry, oltre a 900 esperti, organizzazioni non governative, sopravvissuti, leader religiosi e gruppi internazionali provenienti da tutto il mondo, al fine di provocare una sensibilizzazione globale sul tema. Alla proiezione privata di “Difret”, che ha già ricevuto numerosi premi dal Sundance Film Festival e dal Berlin International Film Festival, Angelina Jolie, nel suo duplice ruolo di inviato speciale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e di produttore esecutivo, ha dichiarato: “Quando ho visto ‘Difret’ per la prima volta ho pianto per i primi 20 minuti, ma poi ho sorriso per il resto del tempo, pensando che non vedevo l’ora che il mondo potesse vederlo, perché questo film era in grado di provocare un cambiamento. ‘Difret’ è straordinariamente bello, una notevole opera d’arte e mostra come la legge possa porre fine all’ingiustizia e aiutare le persone più vulnerabili”.
La trama di “Difret” – A circa tre ore da Addis Abeba, Hirut, una sveglia ragazzina di quattordici anni sta tornando da sola a casa quando viene subisce un’aggressione e viene rapita da un gruppo di uomini a cavallo. Hirut riesce ad afferrare un fucile e, cercando di sfuggire agli aggressori, spara, uccidendo Tadele, ideatore del rapimento nonché suo “aspirante futuro sposo”. Nel villaggio di Hirut e Tadele, così come in tutta l’Etiopia, il rituale del rapimento violento a scopo di matrimonio, è una delle usanze più radicate, e Hirut, uccidendo l’uomo che l’ha scelta, deve pagare a caro prezzo la sua ribellione. Nel frattempo, ad Addis Abeba lavora Meaza Ashenafi, una giovane donna avvocato, che si batte con tenacia per difendere i diritti dei più deboli. La donna, tramite l’attività di Andenet, un’associazione di donne avvocato, offre assistenza legale gratuita a coloro che non se la possono permettere. Meaza lotta per far valere le leggi della giustizia di Stato e per estinguere il potere decisionale che posseggono, per tradizione, i consigli tradizionali popolari dei villaggi. Meaza viene a conoscenza dell’arresto di Hirut e cerca di farsi affidare il caso.
COMMENTI